Le obbligazioni convertibili rappresentano l’esempio per eccellenza di obbligazioni strutturate e sono le più diffuse presso investitori e operatori.
Le obbligazioni convertibili sono prodotti misti, perchè nascono come obbligazioni e offrono delle cedole. Alla scadenza si possono mantenere le obbligazioni o si possono “convertire” acquistando azioni. Si può decidere insomma se continuare ad essere creditori o diventare soci.
Il rapporto tra obbligazione e azione è stabilito con chiarezza nel regolamento di emissione,
per cui la facoltà di trasformarsi da investitori prudenti in aggressivi ha un prezzo stabilito nel momento in cui il titolo obbligazionario viene collocato sul mercato, per cui non si rischiano sorprese nel momento della conversione. La conversione in azioni è conveniente quando il prezzo del titolo in Borsa risulta maggiore di quello fissato dall’emissione.
Durante la vita dell’obbligazione, il suo prezzo è condizionato dalla quotazione del titolo azionario, che oscilla sia in positivo che in negativo seguendo l’analogo movimento dell’azione di riferimento.
Il prestito convertibile viene emesso quasi sempre in occasione di aumenti di capitale. Le sue caratteristiche lo fanno assomigliare molto più ad uno strumento azionario che ad un prodotto obbligazionario, essendo anche quotato nel mercato telematico azionario. Per cui, chi acquista obbligazioni convertibili dovrà accettare la cosiddetta volatilità, cioè le oscillazioni di prezzo sul mercato, che saranno più marcate di un’obbligazione ma meno delle azioni.
Le obbligazioni convertibili dunque sono interessanti per chi vuole entrare sui mercati azionari – magari in fasi di ribasso – senza assumersi completamente il rischio di un investimento in azioni. Con le obbligazioni convertibili si acquista un’opportunità di guadagno più modesto in caso di risalita dei prezzi, ma il valore delle obbligazioni protegge e, nel peggiore dei casi, rimborserà il capitale a scadenza fruttando degli interessi.
Il numero di obbligazioni convertibili in Italia è molto modesto, perchè non è abitudine delle società quotate farvi ricorso. Invece il mercato di questi titoli è enorme negli USA, dove l’investimento in titoli azionari supera di gran lunga quello in obbligazioni o in titoli pubblici.