L’amore fisico, il contatto con l’altro, il con-tatto corporeo resta il più influente tra tutti i canali di comunicazione. Il ‘tocco’, infatti, può incoraggiare, persuadere, confortare.
L’autrice nel celebrare la vita, e l’amore che la contiene, conferma il continuo affermarsi della sua bellezza e della sua distruzione. Se ne rammarica ogni volta che deve fare i conti con l’altro da sé che costituisce una figura predominante nella coppia, addirittura un Narciso, tale da affermarsi in maniera cromatica come uno stendardo vittorioso capace di rappresentare un segnale che svaluta l’altra e nello stesso tempo lo seduce.
Due segnali significativi psicologici ambigui con risvolti etico/sociali che possono dare adito a malintesi o possono stimolare emozioni attraverso il corpo e non solo nella mente. L’autoconsapevolezza raggiunta, la valutazione delle immagini, la diversità intersoggettiva, l’elaborazione delle differenze uomo/donna fanno di questo libro una registrazione e un segnale acustico sulla realtà immediata di un rapporto deteriorato.
“Finiscono così le storie d’amore, per prepotenza, per l’assunzione di arroganze idealizzate. Crollano incantevoli dolcezze come i capelli dopo il parto mescolandosi alle trame di anime sorde.” Rita Pacilio
“Sembra che forse/ verrà Natale/ ma non ci sarai quest’anno/ ad abbracciare/ queste membra rotte/ spezzate dai viaggi/ dalla confusione/ dalle perdite/ E adesso/ che mi sono fermata/ verità tagliente è l’abbandono/ come il ghiaccio d’inverno/ che non ci unisce più.” – Abbandono
“Non siamo opposti/ ma complementari,/ mi dici/ e poi giri intorno/ nella spirale/ del nostro rapporto/ fluido-eracliteo/ che hai voluto costruire/ e sostieni/ che dobbiamo essere/ solo amici// Tu mi affabuli d’incostanza/ e io ci cado sempre/ come una tonna/ in una latta/ durante la mattanza.” – Rapporto fluido-eracliteo
“Occhi di Narciso/ mi hanno stregato e abbindolato/ ingrovigliato tra le lamiere/ di una macchina di grida/ per poi tornare/ amorevoli e distanti/ come uno specchio d’acqua/ dopo la tormenta.” – Occhi di Narciso
Ha pubblicato due sillogi di poesie con LietoColle: Scale di pezza (2007) e Verità Nascoste (2010). Il suo articolo su K.W.F. Solger, filosofo su cui ha scritto la tesi, L’Ironia della Rivelazione. L’attimo della bellezza in K.W.F. Solger, è pubblicato in Scintille Umanistiche, terzo quaderno (Mimemis, 2010).
Suoi testi poetici compaiono anche nelle antologie LietoColle L’ustione della poesia (a cura di Anna Maria Farabbi, 2010) e in Corale per opera prima (2010).
Ha paura dell’abbaiare dei cani, ama il mare, detesta la montagna e la moda anni ’80. È irrimediabilmente golosa di dolci. Ha quasi trent’anni, ma tutti dicono che ne dimostra molti meno.
Written by Rita Pacilio