Occhi Viola di Fabio Mundadori

Creato il 21 settembre 2013 da Nasreen @SognandoLeggend

Fabio Mundadori

Nasce a Bologna il 16 gennaio 1966, ma vive a Latina, dove si occupa di sistemi e sicurezza informatica. Ha sempre amato la lettura e pur cercando di leggere di tutto ha sempre preferito la fantascienza, l’avventura e il giallo, formandosi con scrittori come Salgari, Verne, Doyle e Asimov ma anche Dan Simmons, Valerio Evangelisti, Robert E. Howard e William Gibson. Ama anche i fumetti e il cinema che, attraverso registi come Tim Burton, Ridley Scott, George Lucas e Steven Spielberg, gli ha insegnato “la grammatica del trasmettere emozioni”.

Il suo primo racconto “Eroi” viene premiato nel 2006 a Fondi (Premio letterario Ieri Oggi Domani), nel 2008 ha vinto la seconda edizione del premio “Giallolatino” con Notti di Luna Iena, fa parte del gruppo letterario pontino “I duri della Palude”. Nel 2010 ha pubblicato “Il faro” nell’antologia “Virtù e Peccato” (Arpanet). Occhi Viola è il suo ultimo romanzo.

Sito: http://www.fabiomundadori.it

Pagina FB dell’autore: https://it-it.facebook.com/FabioMundadori

Titolo: Occhi Viola
Autore: Fabio Mundadori
Serie: //
Edito da: Ego
Prezzo: 8,00 € 
Genere:  Giallo, Noir, Thriller, Horror
Pagine: 104 p.
Voto

   

Trama: Cosa c’entra un’antica chiesa sconsacrata con una casa di cura di prossima demolizione?
Ed insieme cosa hanno a che fare con un dipinto e l’antica famiglia di possidenti terrieri che lo conserva?
E perché una setta che si fa chiamare “I Legati di Satana” dovrebbe temere un ragazzino tanto da volerlo uccidere?
Queste le domande alle quali è chiamato a dare risposta il commissario Sammarchi. Catapultato dalla grande città in un piccolo paese di campagna, per risolvere un apparentemente semplice caso di omicidio, il poliziotto si troverà invece a districare una matassa di eventi che si snoda lungo l’arco di molti anni.
Affiancato dal tenente Musolesi, ufficiale a capo della locale caserma dei carabinieri, Sammarchi dovrà rimettere a posto i tasselli di una vicenda nella quale niente è davvero come sembra e dove ogni pista porta a Viola, la misteriosa ragazza del dipinto, morta cinque anni prima in circostanze mai chiarite e che sembra tornata dall’oltretomba proprio per vendicare la propria scomparsa. Il tutto sotto l’onnipresente sguardo dei Palmieri: la ricca famiglia che, guidata dal vecchio Emiliano, da decenni esercita il proprio potere su tutto il territorio circostante.
Tra colpi di scena provenienti dal passato e inaspettate alleanze offerte dal presente, Sammarchi giungerà a una doppia soluzione, che ribadirà ancora una volta quanto nella vita nessuno è mai completamente innocente.

Recensione
di molly68

“Ogni vero scrittore ha gli occhi viola senza essere Liz Taylor.
Ogni vero lettore è in grado di riconoscere il colore viola
in qualsiasi altro colore.” Andrea G. Pinketts

Noir, giallo, fantasy, horror… ecco un altro (bravo) autore italiano che ama le cosiddete “contaminazioni” tra generi.
Originale e avvincente, scritto con stile essenziale e incalzante, questo Occhi Viola mi è davvero piaciuto, pieno di personaggi ben caratterizzati, colpi di scena, misteri da risolvere. Breve ma intenso.

Niente è come sembra, in questo libro. Diverse trame s’intrecciano, in un gioco che si alterna tra passato e presente, tra punti di vista diversi, tra narrazione oggettiva e soggettiva. Buoni e cattivi si scambiano inaspettatamente i ruoli, fino al tragico epilogo in cui tutto diviene il contrario di tutto. Capitoli stringati e l’alternanza dei point of view tengono alto il ritmo e il lettore resta sotto pressione dalla prima all’ultima pagina, preso dal gioco di tensione che Mundadori conduce con maestria.

Sammarchi, finto duro, un po’ bizzarro, come solo un perfetto commissario “da romanzo” può essere, è il personaggio che ho preferito, apparentemente scontroso e inflessibile, ma capace in un istante di conquistare la fiducia di Ranieri. E i bambini, si sa, hanno un sesto senso per queste cose. Mundadori sembra inoltre conoscere bene la psicologia femminile, dal momento che la sua Alba/Viola risulta credibile in ogni punto della narrazione (il suo è il PoV in prima persona).

L’unico appunto che mi sento di fare riguarda la lunghezza: si resta con l’acquolina in bocca, desiderando di più (nonostante l’efficace cliffhanger che porta al finale) da questo lungo racconto (o breve romanzo, a voi la scelta) che intriga e cattura, fa rabbrividire e sorridere, soffrire e sperare.

Consigliato.


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