Poi succede che la vita all’improvviso ti stupisce. Nel bene e nel male.
Notizie belle che si intrecciano con quelle brutte.
Amiche che vivono momenti assurdi e talmente incredibili che stenti a crederci.
Amiche che vivono le gioie più grandi della loro vita.
Amiche felici, amiche sofferenti.
C’è una delle mie più grandi amiche che ha una vita che sembra scritta da qualcuno. Perennemente nel caos, su una giostra di emozioni, circondata da persone assurde che le “regalano” situazioni e casini altrettanto assurdi.
Ti chiedi “ma come può tutto questo concentrarsi sempre sulla stessa persona??”.
E se inizialmente ti sembra di poter rispondere “poverina, è proprio sfortunata”, col passare degli anni ti rendi conto che non è sempre così, che tante situazioni se le è andata cercando.
Certo, se avesse avuto la sfera di cristallo sull’esito, magari molte se le sarebbe risparmiate.
Ma lei è istinto puro. Zero razionalità.
Vive la sua vita sull’onda delle emozioni del momento.
Da un lato, invidiabile.
Ma dall’altro…un casino colossale.
Poi ci sono amiche che hanno sempre vissuto programmando tutto al secondo.
Come me.
E che poi hanno imparato (o ancora lo stanno imparando) che il Destino in realtà fa anche un po’ quello che gli pare.
E, nel bene e nel male, ogni tanto scomoda quei bei programmini che ti eri fatta.
Programmare serve a rassicurare. A far sentire meno persi, meno smarriti.
Di paure io ne ho molte, le mie insicurezze di fondo ci sono sempre.
Ma sto iniziando ad avere una prospettiva diversa.
Un po’ meno spaventata da questo misterioso Destino che sta sopra di me.
Sono in un punto della vita in cui ho della strada alle spalle.
Non sono più una ragazzina….e certo nemmeno un’anziana. Ma inizio ad essere incuriosita da quello che può riservarmi il Signor Destino.
Perché io ce l’ho sempre messa tutta, fino ad oggi, per fare del mio meglio, per seminare, per poter raccogliere, per imparare dagli errori, per superare le grosse difficoltà al meglio, per poter sopravvivere anche ai dolori e alle fatiche più immensi.
E ora vorrei semplicemente rilassarmi un pochino, vedere dov’è che mi può portare quello che ho fatto finora.
Nel lavoro. Nella famiglia. Con me stessa.
Buttare un po’ alle spalle quelle paure che ti bloccano, che ti frenano, che ti fanno guardare con occhi sbagliati le cose, che ti fanno prendere le decisioni che poi in fondo non sono veramente “le tue” decisioni.
Lo senti, lo senti là in fondo che non sei davvero tu che hai deciso.
Ma hai gli occhiali sbagliati addosso. E non riesci a cavarteli.
“Non attendere il Destino. Spianagli la strada.”
Non ricordo da quanti millenni ho questa frase nella testa, letta chissà dove chissà quando.
Ma è vero, e solo ora ne capisco il senso.
“Spianagli la strada“…ho sempre interpretato questa frase come “datti da fare”.
Occhiali sbagliati.
“Spianagli la strada” può anche voler dire “smetti di affannarti, siediti e lascia fare a lui. Non opporre resistenza. Molla gli ormeggi.”
Occhiali sbagliati.
Credo che la giusta montatura sia quella che ha entrambe le lenti.
Da alternare. Da usare entrambe.
A seconda dei momenti, delle situazioni, delle età, delle strade che ci si pongono davanti.
Ma bisogna averle a disposizione entrambe.
Provo sempre un grandissimo sollievo quando riesco a passare da una lente all’altra.
Succede quando mi sento inceppata su qualcosa.
Quando sto latitando in un limbo che non è il mio vero status, quando ho preso decisioni che non sento mie.
E che devo correggere, ma ancora non ne ho la consapevolezza.
Mi sento strana, irrequieta, nervosa, con l’ “ovo sodo” che non va nè su nè giù.
Ci metto sempre un po’, a volte mesi….
Ma poi è come un lampo.
All’improvviso la lente giusta si mette davanti ai miei occhi.
E trovo immediatamente la MIA risposta.
E un meraviglioso senso di sollievo.
È capitato 3 o 4 volte nella mia vita.
L’ultima pochi giorni fa.
Stiamo a vedere cosa succede…