***L'Unione Europea amplia il catalogo delle sanzioni contro il regime iraniano. Numerose aziende e individui privati sono nella lista nera, riferita a un divieto assoluto d'affari e viaggi in quel paese. I piani per le sanzioni contro l'industria petrolifera, si preparano ad essere eseguiti alla massima velocità.
Il ministro degli Esteri iraniano ha idee molto chiare per l'Occidente. A causa delle sanzioni attuali ma sopratutto fermando del tutto le importazioni di petrolio dalla Repubblica islamica, il prezzo del petrolio potrebbe salire a più del doppio del prezzo attuale.
L'Unione europea si prepara a vietare le importazioni di petrolio dall'Iran e sanzioni contro il sistema finanziario del paese. Questo ha detto il ministro degli Esteri francese Alain Juppé, Giovedì 1° dicembre, dopo consultazioni avvenute con i ministri degli Esteri Ue a Bruxelles. Ma né Washington né Bruxelles hanno finora accelerato nel prendere una decisione. L'Iran è il quinto esportatore mondiale di petrolio nel mondo e il 20% delle sue esportazioni vanno verso l'Europa.
"Se questo problema seriamente arriva all'ordine del giorno, sarà probabile che il prezzo del petrolio arriverà a più di 250 $ al barile", così ha avvertito un portavoce del ministero degli Esteri iraniano sul quotidiano Al-Sharq.
Un rapporto dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica era in cerca di emozioni nel mese di novembre. Nella stesura del testo infatti l'organizzazione è "seriamente preoccupata per le possibili dimensioni militari del programma nucleare iraniano". Di conseguenza, l'Iran ha lavorato almeno fino l'anno scorso allo sviluppo di una bomba nucleare e gli esperimenti condotti per sviluppare questo ordigno. L'Iran continua a mantenere il suo programma nucleare che sarebbe solo e soltanto per scopi pacifici.
A Teheran, credono che né gli Stati Uniti né l'Unione europea possano arrivare ad ulteriori sanzioni, "non credo che la situazione nel mondo e soprattutto in Occidente abbastanza vantaggiosa a sollevare la questione," ha detto il portavoce Ramin Mehmanparast. Le sanzioni e il problema petrolio-gas, dovrebbero essere imposte solo dopo un'attenta valutazione.
In un'intervista a SPIEGEL ONLINE, l'ambasciatore iraniano a Berlino, Ali Reza Sheikh Attar, ha dichiarato: "Da 33 anni, ci sono sanzioni, siamo abituati, non ci preoccupa, siamo diventati ancora più potenti.***fonte