Leggendo però l’articolo di Federico Cella (cui al link sottostante) c’è spazio anche per un’altra interpretazione, che però io ritengo erronea e superata.
La diversa interpretazione nasce dal riferimento che l’articolo fa al famoso film in cui Totò vendeva la fontana di Trevi ad uno sprovveduto ed ingenuo americano (che non vorrei ricordare male, ma era un italo-americano).
Questa interpretazione, ovviamente, non mi inorgoglisce affatto, perchè sembra sottintendere, o comunque implica come corollario logico, che una parte delle truffe e degli imbrogli on line partano dall’Italia verso quei Paesi che subiscono un maggior numero di tipologie SPAM.
Ma a parte che ormai bisognerebbe fare un film dove sono gli americani che ci bidonano, vendendoci i loro sub-primes, junk-bonds e titoli spazzatura vari (ciò che corrisponde alla triste realtà di questi ultimi anni), io preferisco pensare che gli imbroglioni e truffatori on line(in gran parte nigeriani ed africani in genere; ma anche gli americani, i russi ed i cinesi non scherzano) ritengono di avere più possibilità di fare centro con gli americani, gli spagnoli e gli inglesi!
E questo, se permettete, è un punto di orgoglio!
Comunque leggetevi l’istruttivo articolo del Corriere della Sera linkato di sotto e OCCHIO ALLE TRUFFE!
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