Occhio che il piduista gioca allo sfascio, non ha fatto un passo indietro per il Paese ma per colpire alle spalle, protetto dai suoi mercenari.

Creato il 21 novembre 2011 da Slasch16

Fare un governo tecnico di larghe intese per tentare il galleggiamento di una nave che affonda ha dei presupposti etici, politici e morali che il bandito piduista non possiede, non ha mai posseduto.
Pretendere di dettare la linea al Governo Monti nel senso della continuità con quanto proposto dal suo esecutivo che ci ha portati ad un metro dal fallimento è una autentico attentato al Paese, all’economia alla convivenza pacifica.
Per quanto mi riguarda, se l’andazzo è questo, la prima cosa che deve saltare è la convivenza pacifica tra oppressi ed oppressori, tra sfruttatori e sfruttati, tra parassiti speculatori e vittime della speculazione. Occhio che ci siamo vicini e sono anche convinto che il piduista ne sia cosciente, sia stato uno dei motivi per i quali ha fatto il passo indietro, non c’entra niente l’interesse del Paese e l’armonia europea, gli unici interessi che ha sono le sue aziende ed i suoi processi in corso, che non ha fatto in tempo ad ammazzare del tutto.
Fare il passo indietro gli è servito per nascondersi dietro al governo tecnico e tentare di continuare nella distruzione del Paese mimetizzato da salvatore della patria, basti pensare ai ringraziamenti che le truppe dei suoi mercenari gli hanno rivolto al Senato ed alla Camera.
Per essere credibile il Governo tecnico deve dare minimo un segnale di discontinuità con il governo dei banditi, dei condoni e degli scudi fiscali e colpire i ricchi che non hanno mai pagato con la patrimoniale.
Chiedere sacrifici ai soliti noti, gli unici che hanno sempre pagato, quindi a quelli a reddito fisso e le partite iva individuali costrette dallo sfruttamento con contratti capestro senza nessuna garanzia, autentici lavoratori dipendenti privi di garanzie spacciati per liberi imprenditori, vittime del capitalismo parassita e drogato, non è possibile se non applicato proporzionalmente alle capacità di ciascuno e partendo dai redditi e dalle proprietà di quell’8% di famiglie italiane che detengono il 50% della ricchezza del Paese.
E’ questo che lui non vuole ed è questo che noi dobbiamo pretendere, come dobbiamo pretendere che a dettare la linea politico economica non sia la stessa banda di farabutti ed incapaci che ci ha portati sul baratro del fallimento.
Monti deve avere il coraggio di proporre la patrimoniale e tutta Italia dovrà vedere in faccia chi è favorevole e chi è contrario, anche all’interno del partito del piduista, tra l’altro dilaniato da faide interne e da qualche deputato che, nonostante tutto, ha conservato un minimo di dignità.
Deve osare perchè se non lo fa sarà comunque sotto ricatto, sotto il tiro del bandito che si è mimetizzato da statista in seconda fila, al riparo.
Deve costringerlo ad uscire allo scoperto per fare in modo che tutta Italia, nel resto del mondo lo sanno già, si renda conto che è solamente un piduista che cura i suoi interessi ed attacca democrazia e Costituzione.



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