L'interposizione di un paradigma culturale artificiale mediante la pubblica istruzione ed i mezzi di comunicazione di massa, rende invece il lavoro della oligarchia estremamente più agevole.
Così come un animale selvaggio nato in cattività - non avendo mai vissuto in natura - tende ad identificare la propria prigione con il proprio habitat naturale, l'individuo medio - essendo venuto al mondo e cresciuto in un determinato ambito culturale - tende a percepire quello stesso ambito culturale come naturale, spontaneo ed esaustivo.
La manipolazione culturale investe ogni campo dello scibile umano; dalle materie umanistiche a quelle scientifiche; dalla storia alla filosofia; dalla fisica, alla medicina. Tutte le volte che una nuova scoperta scientifica viene emarginata o oscurata dalla dottrina dominante per motivi di convenienza accademica o industriale, è in atto una manipolazione culturale. Tutte le volte che in ambito editoriale cinematografico o letterario ragioni di ordine economico o politico prevalgono sull'aspetto artistico e concettuale, avviene una manipolazione culturale. Tutte le volte che un ministero della pubblica istruzione fissa un programma scolastico, selezionando determinati insegnamenti a discapito di molti altri giudicati arbitrariamente secondari, avviene una manipolazione culturale. E via dicendo.
L'argomento è molto vasto e affascinante, tuttavia in questo post prenderò in considerazione soltanto una minima parte di esso, facendo qualche breve osservazione di natura terminologica, a mio avviso estremamente significativa.
Sebbene in molti siano portati a pensare il contrario, quando la collettività incorre in un equivoco culturale, la cosa non accade per caso, quale naturale e irreparabile conseguenza di una tendenza scaturita dal basso. Soprattutto oggigiorno, ai tempi della scolarizzazione coatta e del bombardamento mediatico, il Sistema dispone di tutti gli strumenti necessari per (in)formare correttamente la collettività e correggere tempestivamente qualsiasi interpretazione erronea della cultura dominante. A volte è però lo stesso Sistema a contribuire alla istituzione di determinati equivoci culturali. E' il caso dei termini: "occulto" ed "esoterico."
OCCULTO
Il termine è sfuggito alle maglie della istruzione e della cultura mass mediatica, o vi è sotto dell'altro? In altri termini: potrebbe il Sistema avere interesse affinché la massa tenda ad ignorare la reale accezione di questo termine?
Ebbene, personalmente credo di si. Benché i termini: "occulto" e "nascosto" possano in qualche modo accostarsi - infatti - essi non sono sinonimi, in quanto il primo rappresenta l'estensione concettuale del secondo. Entrambe vogliono dire "celato alla vista o alla conoscenza", tuttavia mentre nel primo caso tale condizione è intesa come circostanza estemporanea, nel secondo alla condizione di latenza si aggiunge l'elemento culturale. "Occulto" non vuol dire soltanto "nascosto", ma "sistematicamente nascosto", "culturalmente nascosto". Culturalmente nascosto non necessariamente ad opera di maghi, alchimisti ed altri personaggi letterari - come siamo stati addestrati a pensare - ma anche e soprattutto di governi ed istituzioni.
Appare chiaro quindi il motivo per cui la oligarchia abbia tutto l'interesse affinché il significato della parola resti fumoso o grossolanamente assimilato a concetti adiacenti. Il termine infatti esprime l'idea che qualcosa, una nozione, un concetto, una intera disciplina, possa essere nascosto non solo per motivi isolati ed estemporanei, ma in virtù di una sistematica manipolazione culturale.
ESOTERICO
La parola "esoterico" - tuttavia - ha poco a che fare con il paranormale. Essa proviene dal termine greco esoterikos, e significa semplicemente "interiore."
Le discipline esoteriche insegnano la ricerca esoterica, il cui fine non è altro che il perseguimento della verità mediante la introspezione. Alla base della ricerca esoterica vige il principio secondo cui la risposta ad ogni grande mistero della esistenza risieda in noi in forma innata, oscurato dalla materialità e dalla natura fuorviante dei cinque sensi fisici.
Ne consegue che il significato del termine "esoterico" sia di gran lunga più assimilabile ad una idea di "spiritualità" che alle pratiche "paranormali" di cui sopra. Tali pratiche potrebbero forse intendersi come strumenti con cui sia possibile approcciarsi alla ricerca esoterica, ma di certo non sono qualificabili mediante il termine: "esoterico."
Questo è certamente uno dei motivi per cui furono introdotte le religioni, la cui natura coercitiva e dogmatica riuscì a cristallizzare la ricerca esoterica degli individui, soddisfacendo il comune bisogno di spiritualità con pochi concetti predigeriti, da assumere acriticamente come un cucchiaio di sciroppo per la tosse.
Allo stesso modo di una cultura libera e non mediata, la ricerca esoterica, la meditazione, la contemplazione, la introspezione possono condurre gli individui al raggiungimento della consapevolezza, dunque alla autonomia ed alla libertà. Ecco come anche in questo caso la natura artificiosa dell'equivoco culturale emerga in tutta la sua inconfutabilità.
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