Oceani di altri mondi

Creato il 05 gennaio 2015 da Media Inaf

Le distese di un’oceano su un’esopianeta, nel rendering di un artista.

Per come immaginiamo la vita possa essersi formata su altri pianeti, l’acqua allo stato liquido resta un elemento irrinunciabile, una conditio sine qua non allo sviluppo di una biologia aliena. La geologia terrestre suggerisce che sul nostro pianeta grandi distese di acqua abbiano accompagnato quasi tutta la storia del sistema Terra. Ma è un’evidenza estensibile anche agli esopianeti cui guardano gli astronomi, e in particolare a quelli che sono conosciuti come Super-Terre (pianeti di massa simile o maggiore al pianeta che abitiamo)?

Una nuova ricerca suggerisce che la risposta a questa domanda possa essere affermativa: una volta formatisi gli oceani su altri mondi possono conservarsi anche per miliardi di anni. Purché l’irruenza di una vicina, troppo vicina, nana rossa non li faccia evaporare in men che non si dica (vedi MediaINAF).

«Quando i ricercatori cercano di definire la fascia di abitabilità attorno a una stella, si basano anzitutto su distanza e temperatura. Bisognerebbe invece prestare maggiore attenzione alle grandi distese d’acqua aliene e trovare una buona destinazione dove andare a fare vela o praticare del buon surf», scherza Laura Schaefer, prima firmataria dell’articolo e ricercatrice presso l’Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics (CfA).

L’acqua copre il 70 percento della superficie terrestre, e tuttavia non costituisce che una frazione molto piccola della massa del pianeta. La Terra è anzitutto roccia e ferro. «Gli oceani che ricoprono la Terra sono una strato sottile come i vapori che si depositano sullo specchio di un bagno durante la doccia», spiega Dimitar Sasselov, coautore delle studio e ricercatore del CfA.

Ma l’acqua sulla Terra non si trova soltanto in superficie. I movimenti tettonici del mantello terrestre sottraggono agli oceani grandi quantità d’acqua che poi vengono espulsi nuovamente grazie al fenomeno del vulcanismo. Basti pensare alle dorsali medio-oceaniche. Una sorta di grande sistema di riciclaggio delle acque terrestri.

Schaefer e colleghi si sono serviti di sofisticate elaborazioni a computer per vedere se un sistema analogo possa funzionare su pianeti di massa superiore a quella terrestre. I risultati confermano che le Super-Terre fra 1,5 e 5 volte la massa del nostro pianeta possono seguire uno sviluppo e mantenimento degli oceani simile.

Secondo i dati i pianeti con una massa di 2-4 volte la Terra presentano condizioni anche migliori a formazione e mantenimento degli oceani, e sarebbero in grado di conservarsi perfettamente per almeno dieci miliardi di anni. Solo i pianeti di massa 5 volte superiore a quella terrestre impiegano un po’ di più per raffreddarsi abbastanza e innescare i processi di solidificazione della crosta. Ma dopo circa un miliardo di anni tutto va a regime.

«Se vogliamo trovare la vita su altri mondi è quindi meglio concentrarsi sulle Super-Terre più anziane», conclude Schaefer.

Fonte: Media INAF | Scritto da Davide Coero Borga