Oculus - Il riflesso del male (2013)

Creato il 06 giugno 2014 da Babol81
Con il post dedicato a Oculus - Il riflesso del male (Oculus), diretto nel 2013 dal regista Mike Flanagan, dovrei essermi rimessa in pari con tutti gli horror persi durante il periodo vacanziero e, se posso dire, come conclusione di questa forsennata maratona mi è sembrata decisamente valida!

Trama: l'infanzia dei fratelli Tim e Kaylie è stata funestata da alcuni misteriosi eventi che hanno visto loro padre impazzire ed assassinare la madre, prima di venire ucciso proprio da Tim, rinchiuso poi in manicomio. Il ragazzo, finalmente, viene dimesso ma la sorella Kaylie lo attende all'uscita per costringerlo a rivivere quei terribili eventi...

Di Oculus avevo letto benissimo in varie recensioni e devo dire che come horror non è dispiaciuto neppure a me ed è anche riuscito, a tratti, a mettermi una discreta strizza. Pur non essendo troppo innovativo (lo specchio come veicolo di demoni, il pater familias che impazzisce come un novello Jack Torrance, i sopravvissuti che tornano a "stuzzicare" l'entità quando potevano farsi i fatti loro e campare altri 100 anni...), Oculus riesce a giostrarsi bene tra i vari cliché su cui si basa la sua struttura ed intrattiene molto, soprattutto all'inizio: ho trovato particolarmente divertente, infatti, il piglio "scientifico" con cui la protagonista decide di dimostrare la natura sovrannaturale e maligna dello specchio, arrivando a creare un sistema di difesa virtualmente impenetrabile e, soprattutto, mai visto in nessun altro film di genere (se non contiamo Oculus: Chapter 3 - The Man with the Plan, corto da cui è stata tratta la pellicola). Gli eventi narrati alternano il presente, il passato e le visioni dei due fratelli senza soluzione di continuità né particolari cambiamenti di stile che faciliterebbero la comprensione dello spettatore e questo è un altro punto a favore di una pellicola che gioca molto sui diversi punti di vista, le prospettive (splendide le inquadrature riprese dal punto di vista dello specchio) e le atmosfere, sfruttando con intelligenza le nuove tecnologie senza tuttavia abusarne, rimanendo più nell'ambito di quel genere di ghost story classiche che centellinano i momenti spaventevoli da "salto sulla sedia".

Non che l'horror tout court sia stato bandito da Oculus, anzi. La pellicola di Mike Flanaghan è una delle più bastarde tra quelle viste in tempi recenti perché lascia che il sangue venga sparso goccia dopo goccia attraverso una serie di piccole torture che colpiscono i punti più sensibili del corpo umano (altro non aggiungo perché mi sta venendo la pelle d'oca a scriverne!!), mentre l'abbondanza di ombre, suggestioni e colpi di scena interrotti sul più bello riescono ad alimentare l'ansia molto più di quanto sia in grado di fare il solito paio di mostri ricreati in CG che sembrerebbero ormai quasi inevitabili in questo genere di film. Per quel che riguarda gli attori, non ci si può lamentare. Annalise Basso, Karen Gillian e Katee Sackhoff, rispettivamente figlia da piccola, figlia da grande e madre, offrono tre validissime interpretazioni e soprattutto la terza subisce, nel corso del film, una metamorfosi psicologica che la rende quasi irriconoscibile; personalmente, ho molto apprezzato anche Rory Cochrane che forse, sentendosi sul collo il fiato del Jack Torrance di Jack Nicholson, si è rifugiato in un'interpretazione misurata e perfettamente in linea con la "follia della porta accanto" richiesta dal personaggio. Un po' sottotono, ahimé, il secondo protagonista Brenton Thwaites (il che mi fa temere per The Giver e il personaggio di Jonas, soprattutto dopo il disastroso Filippo di Maleficent, di cui parlerò a giorni), con la faccia inespressiva ma sopraccigliata di chi non sta capendo una benemerita mazza. Insomma, se cercate un horror innovativo forse Oculus non è il film che fa per voi ma, indubbiamente, se cercate una bella ghost story che, per una volta, non stordisce lo spettatore con spiegoni, retroscena o riprese da mockumentary ma, anzi, procede crudele, classica ed implacabile, avete trovato pane per i vostri denti!

Di Rory Cochrane, che interpreta Alan, ho già parlato qui.
Mike Flanagan è il regista e co-sceneggiatore della pellicola. Americano, ha diretto film come Ghosts of Hamilton Street, Absentia e, ovviamente, il corto da cui è stato tratto Oculus, ovvero Oculus: Chapter 3 - The Man with the Plan. Anche produttore, attore e tecnico degli effetti speciali, ha 36 anni e un film in uscita.

Brenton Thwaites interpreta Tim. Australiano, ha partecipato a film come Laguna blu: il risveglio, Maleficent e alla soap Home and Away. Ha 25 anni e quattro film in uscita, tra cui l'imminente The Giver, dove interpreterà Jonas.

Katee Sackhoff (vero nome Kathryn Ann Sackhoff) interpreta Marie. Americana, famosa per la serie Battlestar Galactica, ha partecipato a film come Halloween - La resurrezione e ad altre serie come E.R. Medici in prima linea, Cold Case, Nip/Tuck (lo strano caso di miscasting per cui Teddy, moglie di Sean, è stata prima interpretata da lei poi sostituita da Rose McGowan, ugualiugualiuguali, eh!), 24, The Big Bang Theory e CSI; come doppiatrice, ha lavorato in alcuni episodi di Futurama, The Cleveland Show e Robot Chicken. Anche produttrice, ha 34 anni e due film in uscita.

Karen Gillan, che interpreta Kaylie, ha partecipato alla serie Doctor Who e la ritroveremo nell'imminente I guardiani della galassia nei panni di Nebula. Per concludere, se Oculus - Il riflesso del male vi fosse piaciuto recuperate il corto che lo ha originato, Oculus: Chapter 3 - The Man with the Plan e altre pellicole come Shining, Amityville Horror, Riflessi di paura e Mirror Mirror. ENJOY!

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