Manifestazione 21 febbraio 2012, Savona. Foto FB: Salviamo L'OCV R., Luca Ghidara
La crisi distrugge le aziende, le multinazionali lasciano i siti e sul territorio restano, un pò come “cadaveri” troppi cassintegrati e disoccupati. Nei soli 3 mesi del 2012 il fondo per la Cassa Integrazione è arrivato a superare il 40% ciò significa che si è agli sgoccioli. Intanto se ieri i lavoratori della Fac di Albisola hanno bloccato la Milano Sanremo, all’OCV la situazione è diversa, sembrerebbe che la volontà di lottare si sia sopita.
Il tavolo di trattative del 15 marzo è andato come è andato: ci sarebbe l’impegno dell’OCV di liberare il sito, dunque smantellarlo e agevolare, forse, la trattativa con un eventuale acquirente, che attualmente non c’è. L’ OCV poi avrebbe riconfermato la possibilità di assumere in mobilità 25 dipendenti dislocati tra il sito brianzolo di Besana Brianza e Ardoise in Franca, ma, a quanto pare, oltre alla volontà del dipendente sarebbe necessario il giudizio del capo personale del sito. Dunque anche questa possibilità potrebbe essere di difficile applicazione.
Si è saputo che i dipendenti dovrebbero percepire all’atto del licenziamento 25mila euro di TFR, ai quali si aggiungono 500 euro per ogni anno d’anzianità di lavoro presso il sito vadese. Per ora però troppi sono i punti interrogativi, la cassa integrazione è già scarna di per sè, infatti pare ci sia allo studio qualche probabile bonus integrazione che pare si calcolerebbe dal TFR dei lavoratori OCV, per una cifra circa di 5000 euro annue erogate in unica soluzione per ogni anno di cassa integrazione.
La cosa sembra non piaccia a tanti e qualcuno ci ha confidato che dietro a questa frettolosa volontà di liquidare i dipendenti OCV, quasi costringendoli ad addivenire ad un patto basato fondamentalmente su “quattro soldi”. Di per sè è vero, allo studio del Governo ci sono le modifiche degli ammortizzatori sociali quindi la paura è tanta, anche perchè le norme potrebbero cambiare e certamente questo gioca a favore dei datori di lavoro. C’è anche chi fa giustamente notare che, la paura generata dalla possibile perdita degli ammortizzatori sociali cancella la volontà di lotta dei dipendenti OCV, “Questa multinazionale, ha cancellato i nostri sogni dopo che noi abbiamo dato tutto con il nostro impegno…in questo momento disperato la gente osserva solo le briciole che vengono proposte ma non intravede il problema reale”. Sono le parole amaraggiate di un dipendente OCV.
Intanto si attende domani, lunedì 19, quando nuovamente ci sarà un incontro tra parti sociali e azienda e qualcuno propone una nuova interessante idea: i dipendenti tutti con i loro TFR o almeno con i 25mila euro di base potrebbero costituire un fondo, una sorta di “biglietto da visita”, da utilizzare come fondo per eventuali imprenditori intenzionati ad investire sul sito vadese.Un piccolo gruppo di lavoratori OCV pare essere intenzionato a portare avanti proprio questa idea e a breve la si discuterà con i colleghi. Nella proposta vi è anche il suggerimento di ” mantenere il Fiami almeno fino a quando saremmo in cassa integrazione in questo modo tutti resteremmo collegati al sito e magari, perchè no, eliminare la tessera sindacale.”
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