Ode alla “cacciannaz” e al lievito madre !!!

Da Laghezzi @laghezzi

La mia “Ninetta” ovvero il mio lievito madre che ormai da tre mesi curo amorevolmente continua a darmi soddisfazioni e cresce bene, si moltiplica, e ormai è nelle cucine di molte persone che conosco e che incuriosite prima me ne chiedono un pezzetto, poi ne rimangono entusiaste  :-)

Oggi è stato giorno di rinfresco, quindi  ho voluto fare come si usava una volta quando il pane si faceva in casa, e per misurare la temperatura del forno si infornava prima la “ cacciannanz” che deve il suo nome proprio a questo fatto. Appena il forno raggiungeva la giusta temperatura per la cottura del pane la “ cacciannanz” veniva tirata fuori e la si mangiava caldissima e fragrante…

Come si evince dal nome dialettale questa è una usanza marchigiana, ma soprattutto delle Terre del Piceno, dove di recente con il “ Social Media team” di #Eatingpiceno, ho avuto modo di degustarla in più occasioni abbinata al ciauscolo, ai salumi e ai formaggi locali

La preparazione è molto semplice:  si impasta la «massa» del pane con olio, la si spiana e la si arriccia leggermente sull’orlo  formando una conchetta così che non fuoriesca l’olio con cui si condisce.

L’ho preparata seguendo la ricetta che vi scrivo qui sotto della Nonna Maria di Roccafluvione (AP) e che ci è stata gentilmente concessa da Eating Piceno.

CACCIANNANZ

Ingredienti: 1 kg di farina, 2 etti di lievito madre , 1 pizzico di sale , Acqua quanto basta.

Far lievitare 2 volte

Condire sopra con rosmarino e aglio oppure con battuto di lardo con rosmarino aglio e sale.