I Monologhi di Sana – Rubrica
Oscillare,
vivere sempre in bilico,
in equilibrio su una biglia di vetro
che riflette
distorte
le mie mille voglie,
le mie mille paranoie.
Un secondo prima sono io,
nella mia gioia,
nella mia freschezza,
nel mio sorriso,
nel mio sapere sempre che fare e dire
e un attimo dopo, finisce.
Il cuore che accelera e io che mi dico
che non voglio scoprire questa brutta verità.
Una metà che smette di sorridere,
mentre l’altra fa spallucce e si volta
a sorridere altrove.
Quanto cazzo è difficile.
Difficile come non mai,
aprire la bocca e dire qualcosa,
adesso.
Ma alla fine non mi tange,
o forse si (idiota, sicuramente si!),
che importa?
Non c’è via di uscita da questo vicolo cieco.
Basta.
Ho finito la pazienza,
ho finito la fiducia.
Continuare così è solo un patetico e insensato masochismo.
(È un gioco a cui non posso
più
giocare,
fa troppo male.)
Allora perché
ho l’impressione di
stare perdendo
per strada
piccoli pezzi di sogni?
Perché è così difficile scegliere tra quello che si vuole?
Perché la vita non potrebbe smettere, per un attimo, di essere dicotomica?
Perché è tutto così dannatamente opposto?
Odi et amo. Quare id faciam, fortasse requiris.
Nescio, sed fieri sentio et excrucior.
Odio e amo.
Come sia non so dire.
Ma tu mi vedi qui crocifisso
al mio odio e al mio amore.
E alla fine sento di non poterne più…
Cordialmente,
vaffanculo.