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Offensiva elettorale sfrenata dello Stato vaticano a Cremona: messa all’ospedale con politici e propaganda di Dio. Lafranconi, già salvato dalla prescrizione, si lancia in un attacco alla libertà delle donne e delle famiglie e alla legge italiana sull’...

Creato il 16 dicembre 2012 da Cremonademocratica @paolozignani

Offensiva sfrenata della monarchia dello Stato extracomunitario del Vaticano tramite i suoi esponenti locali. Parlo di Stato, non di Chiesa: è una cosa diversa, i cristiani esprimono una libertà, lo Stato vaticano fa una sua politica estera verso l’Italia che si può anche respingere. Il Vangelo con tutto questo non ha nulla a che vedere.

foto di gruppo: politici di centrodestra con vescovo e altre autorità schierate in politica

foto di gruppo: politici di centrodestra con vescovo e altre autorità schierate in politica (dal sito della diocesi)

Danno fastidio le speculazioni politiche sfacciate, tanto più dopo i tagli, i problemi, le inchieste del mondo formigoniano, con la sanità e l’ambiente continuamente nel mirino. Dà fastidio vedere il vescovo continuamente accanto a politici in tempo di propaganda elettorale. Che senso ha? Tutti a questo punto possono immaginarlo e vederlo, leggerlo sul sito della diocesi in bella evidenza. La messa all’ospedale con omelia da “ambasciatore vaticano”, da esponente dello Stato estero che vuole i nostri soldi, infastidisce. E’ un’invasione di campo scorretta, che sostenga la sinistra o la destra non fa differenza.

Questa si chiama campagna elettorale, markentig politico, chiamiamolo col suo nome. Il vescovo in passato aveva esplicitato alcuni dubbi sulla questione dell’aborto, avvicinandosi alle posizioni del compianto cardinal Martini.

Ora Lafranconi si è riallineato, ma non per caso. Si può pensare senza troppi problemi che la Chiesa cattolica, che del potere esecutivo e legislativo non può fare a meno, diciamo pure dello Stato da cui sugge forse 6 miliardi di euro l’anno secondo alcune stime, si stia riposizionando.

Questi non sono i seguaci di San Francesco, che non aveva un soldo. Questi sono i nominati del monarca dello Stato del Vaticano, Stato che non può dare ordini all’Italia, nemmeno “consigli” da seguire, a rischio di perdere sostegno elettorale. Come dice il sito della diocesi c’erano autorità di parte e non di parte (le forze dell’ordine non sono in politica), ma c’è il giornale La Provincia con Piva e aggiungiamo Caldonazzo, cioè all’incirca Arvedi. Auricchio una posizione politica l’ha manifestata chiaramente, figuriamoci Salini presidente della Provincia o l’altro ciellinissimo Malvezzi.

Tante le autorità che hanno accolto l’invito di Sante Mussetola, direttore dell’ufficio di pastorale sociale e del lavoro, promotore dell’annuale iniziativa spirituale. In prima fila il prefetto Tancredi Bruno di Clarafond, il presidente della Provincia, Massimiliano Salini, il vicequestore vicario Gerardo Acquaviva, il vicesindaco Carlo Malvezzi, il presidente degli industriali Mario Caldonazzo, il presidente della Camera di Commercio Giandomenico Auricchio, il presidente della Libera Associazione Agricoltori Antonio Piva, il sindacalista CISL De Maria, e molti imprenditori e rappresentanti delle realtà produttive, lavorative e sociali del territorio.

Si sa chi ha sostenuto la Polverini e Formigoni. Il mondo cattolico. La Chiesa ha pure sostenuto Berlusconi e Alemanno. La riforma sanitaria di Formigoni ha giovato all’autorizzazione di nuove strutture sanitarie dall’aspetto vendicativo, assetate di drg costosi. Tante grazie per gli sfracelli che hanno torturato la Lombardia.

E tante grazie al vescovo che ovviamente, deceduto il cardinal Martini, ha già cambiato idea. E’ in corso una campagna elettorale di vasta portata da parte delle gerarchie vaticane. A Cremona si obbedisce non si comanda nulla. Ci si adegua punto. Lafranconi si improvvisa anche giudice.

Mons. Lafranconi non ha taciuto l’incremento preoccupante dei contenziosi nei confronti dei medici che, però, sono spesso causati da un desiderio di arricchimento illecito da parte di persone senza scrupoli.

Come fa Lafranconi a saperlo? Come può parlare così, su quale fondamento? E naturalmente vuol decidere lui se le donne devono partorire o no. Sembra incredibile.

Con voce particolarmente ferma il Vescovo ha condannato l’aborto: «Non alzeremo mai abbastanza la voce per affermare che ogni concepito è persona e ha quindi diritto ad essere tutelato. Guardiamo con spirito critico i mezzi della comunicazione sociale che nascondono, attraverso l’uso termini addolciti, un vero e proprio attentato alla vita». Per mons. Lafranconi  la sofferenza si vince non eliminando in partenza la vita umana segnata dalla malattia o dall’handicap, ma facendosi prossimi ai sofferenti con grande spirito di solidarietà cristiana. In modo particolare mons. Lafranconi ha chiesto che si difenda l’obiezione di coscienza – «un diritto sacrosanto» – nonostante da parte di molti in Europa si vorrebbe ridurla o addirittura cancellarla.

Gli attentati alla libertà delle donne e delle famiglie sono assai pericolosi. Siamo in Italia e non nel Vaticano, dove ogni cittadino ha 407mila euro di reddito medio annuo pro capite e non può  neanche immaginarsi i problemi di chi patisce la crisi economica che oltretevere sta facendo danni enormi.


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