Brian A Miller gira il film con una perfetta estetica da lega cadetta, con sparatorie che seguono pedissequamente lo schema A-B-A-B-finta di A-morte di B - meglio di così, a parole, non so piegarvelo - e con tutti i flash back desaturati perché presuppone che lo spettatore medio del suo film è idiota e/o completamente distratto da non capire che si tratta di un flash back. La storia è un thriller/poliziesco, con il nostro protagonista che è uno sbirro redento che c'ha il passato oscuro che torna a tormentarlo... si lo so, è roba più meno vista e rivista.
La cima della catasta, però, il film se la guadagna per due motivi che non sono da sottovalutare.
Il primo di questi è che si percepisce un certo impegno, ovvero è come se Miller e Chase (lo sceneggiatore) si siano detti: "tocca fare 'sta robetta direct to dvd, però fatta bene... non alla sticazzi!". Il secondo motivo invece è il cast, che raccoglie attori bravi che hanno bazzicato (e bazzicano tutt'ora) pellicole di fattura più sopraffina. Il suddetto cast difatti prevede personaggi del calibro di: Stephen Dorff, James Woods, Dominic Purcell, Laura Harris, Stephen Lang e il grande Walton Goggins.
Non è film bello ma neanche così brutto... almeno è onesto con lo spettatore ed è cosciente di tutti i suoi limiti. Se proprio ve lo volete vedere vi consiglio di avere a portata di mano un panchinaro con cui sostituirlo.
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