Devo confessare una cosa. A me fa piacere quando il bar è pieno, quando vi mettete a raccontare come sarà la vostra giornata, com’è stata la serata di ieri, quando mi dite che il libro che state leggendo è un capolavoro, che il film dell’altro giorno faceva schifo. Mi piace, lo giuro, epperò amo anche quelle giornate silenziose, come questa, in cui tra un cliente e l’altro ho il tempo di ascoltare altri racconti, di scorrere parole di persone che non ordinano cappuccino e brioche, non qui, magari in un altro bar. O magari restano a casa e per colazione limoni. Non è mica da tutti.
“Ho ascoltato la stessa canzone per tutto il giorno, è stato come fare un viaggio ed avere il posto finestrino. Mi siedo alle tue spalle e lascio scivolare le gambe in avanti, passo le braccia sotto le tue. Così uniti possiamo giocare ad essere un ragno o camminare fin dove vogliamo, con quattro piedi. No, camminare non funzionerebbe, che non siamo alti uguali. Allora le mani. Cosa ci fai con quattro mani? Vuoi fare la pizza più grande del mondo? Una sonata per pianoforte? Infilarci gli anelli su tutte le dita? Con quattro mani puoi accarezzare più gatti, fare una sciarpa con i ferri, intagliare il legno. Scoppiare le bolle nei fogli da imballaggio. Proiettare le ombre cinesi sul muro, io so fare il cane il pappagallo il coniglio la giraffa e l’apatosauro. Quattro mani le puoi infilare tutte nell’acqua e poi aspettare di veder raggrinzire le dita.
Facciamo che tu disegni, io ti passo i colori.”
Limoni a colazione è un blog, un tumblr, per la precisione. È bello e ve lo consiglio. A me sono bastate poche righe perché entrasse a far parte dei feed.
Devo confessare un’altra cosa. Quando ho il tempo di leggere, i caffè mi vengono più buoni.
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