Ci sono mattine in cui ho idee rivoluzionarie che, arrivata la sera, non sembrano più così “rivoluzionarie”, anzi sbiadiscono nella nebbia della noia e della routine.
Un attimo prima mi sento imperatore del mondo, l’attimo dopo l’ultimo fra gli ultimi, con la considerazione che probabilmente non sono né l’uno né l’altro, e quindi nessuno.
Alla costante ricerca di un equilibrio sopra la follia.