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Oggi ne voglio scrivere seriamente dei grillini e del suo movimento, sperando che sia utile alla comprensione. Poi non ne scriverò più.

Creato il 05 gennaio 2012 da Slasch16

Oggi ne voglio scrivere seriamente dei grillini e del suo movimento, sperando che sia utile alla comprensione. Poi non ne scriverò più.

I fans di Grillo nella maggior parte sono giovani e quando lui arriva riempiono le piazze attirati dal suo modo di comunicare riempito corposamente di satira e di battute, dice cose serie ed importanti rimarcandole o alleggerendole con battute sagaci e feroci.
Questo piace molto ai giovani che lo seguono ed infatti le risate e le manifestazioni di giubilo sono molto frequenti nei comizi di Grillo.
Quello che loro non sanno, perchè sono giovani, è che le battute più belle di Grillo, quelle che sono passate alla storia dei comici e della satira televisiva e non, senza mai toccare il livello di Totò, e delle quali non me ne sono persa una, erano quelle che gli scrivevano autori come Michele Serra.
Da quando è passato al fai da te è scaduto, come comico, notevolmente ed in compenso è aumentata a dismisura la sua aurea da santone.
Quello che non riesco a capire di alcuni seguaci di Grillo che fanno parte del suo Movimento è una cosa abbastanza elementare, ridono alle battute del vate, godono della sua satira feroce, delirano quando offende qualcuno ed in modo particolare quando dice: pdmenoelle o nanopelato, ogni volta che le dice lo spettacolo/comizio si interrompe per qualche minuto con applausi e risate ed anche per riprendere il fiato.
L’ha usata anche nella reprimenda al suo consigliere regionale Andrea Defranceschi quando gli ha mandato la scomunica attraverso il suo blog, una espulsione praticamente, o un invito se vogliamo considerare l’intervento del capo come segno di democrazia interna , quando gli ha mandato a dire: Il Pdmenoelle darà ben lieto di accoglierlo tra le sue braccia.
Dicevo quello che non riesco a capire di alcuni grillini è che se qualche blogger pensionato, sconosciuto, che non ha la villa a Genova ed un’altra a Lugano, nel caso ci fosse una sommossa europea, si permette di fare ironia, satira, sugli atteggiamenti del fondatore del movimento è, automaticamente, un idiota, un imbecille, un comunista del cazzo che non capisce niente e sa solo screditare nel web colui che, dopo la parola di Cristo, è il più ascoltato nelle piazze italiane.
Nella difesa, accorata, del loro  totem usano argomenti come questo: è naturale che il Movimento 5 stelle sia proprietà del fondatore e del suo pensiero personale.” È Grillo che fa quello che vuole il 5 stelle, non il contrario. Il moVimento è la gente che lo vive, un ora, un giorno, un anno. Il blog non è un Consiglio di Stato. A volte riceve ferma critica rispetto a quanto afferma. E torna sui suoi passi. Provate a verificare rispetto al parere sul non presentarsi alle nazionali, poi corretto un mese dopo in merito ai tanti commenti invece a favore.


Un ragionamento del genere ha avuto, per fortuna, pochi precedenti, alludo alla proprietà del fondatore, il duce, Stalin, Hitlero, Pol Pot, Pinochet e così via. L’unica cosa di positivo per la democrazia è che il Movimento, qualche volta, è riuscito a fargli cambiare idea.
Mi si ricorda poi che la base del Movimento ha votato, deliberato, contro il finanziamento pubblico dei giornali, in quanto servi dei partiti, non sono d’accordo ma anche qui il grillino inferocito ha preso un granchio. Andrea Defranceschi non aveva proposto un odg a favore del sostegno dell’Unità, in quanto giornale, ma a sostegno dei lavoratori dell’Unità che con il taglio dei contributi ai giornali rischiano il loro posto di lavoro, è una cosa totalmente diversa.
Comunque non facciamola troppo lunga perchè la questione non la merita, quello che volevo dire con questo post è una cosa molto banale e più semplice ed è questa.
La libertà di satira deve valere per tutti, può piacere come non può piacere, ma non è pensabile che sia possibile fare satira solo se la fa il capo se la fanno gli altri sono tutti dei pirla invidiosi che hanno paura della forza del movimento. Un atteggiamento del genere somiglia troppo alle risate dei pidiellini alle barzellette, dementi, del loro capo, forse con il loro atteggiamento vogliono coprire il vuoto lasciato dal Bagaglino dove si rideva solo degli avversari ma quella non è satira, non è comicità, è piaggeria.
Anche il duce faceva battute e la folla, oceanica, gli rispondeva eia eia alalà!
Se dal barbiere uno faceva una battuta contro il testone lo mandavano al confino, senza risate senza slogan.
Il modo di gestire il movimento da parte del più grande rivoluzionario del terzo millennio ricorda, un pochino, la Corea del nord o il mai compianto abbastanza, dai fascisti, Pinochet.
Insomma certi grillini vedono i comunisti come fumo negli occhi ma non si rendono conto che il modo di gestire il movimento è stalinista, se usassero l’olio di ricino avrei scritto fascista.
Per quanto riguarda “tutto il potere alla base” rivendicato con orgoglio dai grillini aggiungo solo questo:
Io militavo in un partito, il Pci, dove tutto si discuteva in sezione, si votava e poi i documenti si mandavano al Comitato cittadino, che ripeteva il voto.
La linea che risultava maggioritaria, dopo discussioni furibonde, veniva portata avanti da tutti ed in prima fila da quelli che erano contrari.
Si chiamava centralismo democratico, democrazia dal basso, poi è diventata uno scandalo, un modo di agire autoritario, sino a quando non l’ha riscoperto il movimento di Grillo, alludo alle decisioni discusse e votate dalla base, e sembra una novità. Nella rivoluzione Russa la stessa cosa veniva indicata come: tutto il potere ai soviet, che altro non erano che i comitati di base o le sezioni come le intendiamo noi.
Quindi, almeno questo, non è una invenzione di Grillo, io la chiamo democrazia, partecipazione. Con questo non voglio fare una analisi socio politica della situazione, ci sono molte convergenze rispetto alla situazione che stiamo vivendo ed è lì che si dovrebbe cercare l’unità ed una sintesi comune per capire cosa si potrebbe fare tutti insieme, alludo agli oppositori del capitalismo parassita e sfruttatore.
Qualcuno mi ha fatto notare che scrivo bugie per diffamare Grillo, come se una formica potesse infastidire un elefante, in merito alla questione degli operai, i precari, disoccupati ed a quelli con contratto a termine.
Infatti ho scritto che Grillo non ne ha mai parlato, ha parlato di investitori, azionisti, truffati dalla Parmalat o dalla Telecom ma dei dipendendi parmalat o telecom non ne ha parlato.
E’ venuto fuori un vespaio, il mio grillino informatore mi ha detto che se leggessi il blog di Grillo, la bibbia del movimento, troverei ogni due o tre giorni interventi di disoccupati, precari, proletari, lavoratori, comunisti, donne senza prospettive che parlano di operai e di lavoro parole che noi di sinistra, e comunisti, abbiamo dimenticato da tempo.
Senza volerlo, nella concitazione dovuta alla difesa del santone, mi ha dato ragione: io ho scritto che Grillo non ne parla mai ed infatti chi scrive e ne parla nel suo blog sono i diretti interessati non Beppe Grillo, quello che hon ha chiesto le dimissioni di Defranceschi, quelle le hanno chieste gli iscritti al movimento, gli ha semplicemente detto che: il Pdmenoelle sarà ben felice  di accoglierlo tra le sue braccia.
Era solo un invito.
In uno dei film della saga de Il Padrino, non ricordo se la parte prima, seconda o terza uno dei consiglieri del padrino gli chiede: come pensi di convincerlo? Gli farò una proposta che non potrà rifiutare. Più o meno la battuta era questa, nella sostanza sicuramente.


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