Oggi parliamo con… Marcello Nicolini

Da Gialloecucina

L’ospite di oggi è Marcello Nicolini, scrittore ed editore per la casa editrice La Ponga edizioni (http://lapongaedizioni.it/index.php/it/). Recentemente ha pubblicato il romanzo Sovietopia. Andiamo a conoscerlo meglio nell’intervista condotta da Alessandro Noseda.

Intervista a Marcello Nicolini a cura di Alessandro Noseda

Benvenuto a Giallo&Cucina. Un caffè? Un aperitivo?

Ciao Alessandro! E grazie per aver pensato a me un aperitivo di sicuro!

Come di consueto, ti preghiamo di presentarti al pubblico. Chi è e perché scrive Marcello Nicolini?

Alor… sono nato l’08/12/1976 a Palermo e ci sono rimasto fino all’età di tre anni. Infatti, come hai udito a chiari, niente accento siculo (sig!). Ho cominciato a scrivere all’età di 16 anni, per lo più spinto dalla lettura de Il Signore degli Anelli, dopodiché ho continuato, leggendo, esercitandomi, leggendo, esercitandomi e via.

Quando e come ha avuto origine la tua passione per la lettura? E  quella per la buona cucina?

La mia passione per la lettura ha avuto origine a 14 anni quando lessi, per la prima volta, Il Gioiello della Morte di quell’autore di cui non so mai scrivere il nome correttamente. Confesso che non capii granché del libro, e lo rilessi più volte.

La tua musica per ispirarti? E che mangi mentre scrivi?

Per ispirarmi? Uhm, niente musica. Dovrei al massimo udire il chiacchiericcio della gente, magari in ufficio o sul treno. Ma la musica che mi piace è da sempre stata l’Heavy Metal! Che mangio? Uhm, mentre scrivo… niente. Al massimo bevo (centellinandolo) un bicchiere d’acqua.

 Sovietopia , un romanzo intrigante. Com’è nata l’idea?

E’ nata nel 2005. Andai con mio padre a trovare mio zio che vive a Mosca. Prendemmo, un pomeriggio, uno dei taxi privati di Mosca. Come funziona: io (moscovita x) finisco di lavorare e giro con la mia auto per vedere se c’è gente da scarrozzare qua e là per la giusta somma di rubli. Quando salimmo su questa Volga nera ed enorme, mio padre, per scherzare, chiamò il tipo (un russo enorme come Talimov) “tovarisch” e
quello gli rispose: “Niet tovarisch! Mister! Mister! Dollars!”. Ed ecco l’embrione d’idea!

Ti sei ispirato a qualche persona reale per la caratterizzazione  dei Tuoi personaggi o è solo parto della tua fantasia?

Sì, Talimov è un mio ex vicino di casa Moldavo. Uguale, uguale, a livello fisico. Ma il carattere, Talimov lo prende da tale Pawel B., un polacco identico all’ex-commissario. Livenko, invece, a livello fisico, prende il viso dalla foto di un cosacco magro e giovane che ho visto su qualche giornale. Il carattere, invece, è un misto: un po’ il mio, un po’… quello di Sergej Livenko. Ryba… beh, se il vero Ryba leggesse Sovietopia, capirebbe subito che il personaggio del libro è lui.

La storia si svolge nell’ex URSS. Quale il tuo legame con questa  terra? Ne hai una conoscenza diretta o hai dovuto documentarti  diversamente per rendere tanto credibile l’ambientazione?

Ne ho conoscenza diretta grazie a mio zio che vive lì da un sacco di tempo (a Mosca). La Siberia, invece, non l’ho mai vista, ma mi sono documentato per un anno buono, prima di scrivere il romanzo.

Quali sono state le maggiori difficoltà incontrate nella stesura  del romanzo?

Dunque… le distrazioni. Nel senso che ho dovuto sempre resistere alle distrazioni che mi avrebbero fatto deviare la trama da quel che mi ero proposto e mi avrebbero fatto allontanare dal “flavour” sovietico. Ovviavo (a quel tempo) ascoltando un sacco di musica russa (non mentre scrivevo), leggendo un sacco di libri di scrittori russi, libri di storia russa, guardando poster dell’epoca di Stalin e via dicendo.

A chi e perché consiglieresti la lettura del tuo libro?

A tutti, perché è divertente e si ride molto!

Cosa puoi raccontarci a proposito della tua esperienza editoriale?

Dunque, prima di pubblicare Sovietopia con La Ponga Edizioni (che poi è anche la mia casa editrice, lo so, non dite niente) mi sono autopubblicato su lulu.com… a me interessava, fondamentalmente, avere un libretto bello, lucido e rosso come un poster sovietico, tutto mio, non tanto di divulgarlo. Ma… alla fine, quando ho pubblicato con La Ponga, beh, che dire… bello! E, in più, la pubblicazione mi ha aiutato a capire le meccaniche di come viene realizzato un libro!

Che tipo di lettore sei? Ci sono degli autori ai quali ti ispiri  o che rappresentano per te un modello di riferimento?

Credo di leggere tutto (ho provato anche con gli Harmony). Mi piace molto la fantascienza. A volte leggo i saggi di storia, di antropologia, sociologia ed economia (quantunque non è che ci capisca molto). Leggo qualcosina di fisica (senza capirci molto). Leggevo fantasy (non più, da quando non si rinnova neanche a pagarla oro). Mi ispiro un pochino a Fredrick Brown, Ken Follett e Stephen King.

Hai altri progetti letterari in cantiere?

Mi piacerebbe. Ho molto lavoro con la casa editrice e pochissimo tempo.

Sei socio de La Ponga. Cosa ci puoi raccontare di questa casa Editrice emergente? Sarai a Chiari per la fiera della piccola editoria?

Sono stato a Chiari per la rassegna della microeditoria. Ci siamo visti! yeah! De La Ponga ti posso dire che è stato ed è il mezzo che mi ha fatto scoprire le meccaniche dell’editoria, della psicologia applicata al marketing, delle relazioni interpersonali. Mi ha aperto molte porte, pur essendo una casa editrice microscopica. Mi ha anche fatto capire (nel suo piccolo) come si gestisce un’azienda.

Che programmi avete? Dove volete arrivare?

Vogliamo arrivare ad avere un layout facilmente riconoscibile da chi ci acquista. Vogliamo essere sempre più supportivi con i nostri autori (che sono dei grandi!) vogliamo migliorare nella distribuzione e tante
altre cose.
Un consiglio agli scrittori emergenti?

Quello che altri autori danno sempre agli scrittori emergenti e che credo sia l’unico valido da dare: LEGGETE DI PIU’!

Qualcosa che non si sa di Te e che vuoi narrare ai lettori?

Dunque… io e il mio socio Valerio eravamo compagni di classe alle superiori e suonavamo anche assieme in una band Heavy Metal!

A tua scelta: lasciaci con una citazione o con una ricetta!

Citazione!

… non sarò nessuno, ma fra le mie pagine ho il potere di far
rivivere Rudolf Hess, per esempio …

citazione anonima



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