Oggi parliamo con… Stefania Bertola

Da Gialloecucina

Oggi proponiamo una intervista molto originale, raccolta da Alessandro noseda a Stefania Bertola. Non vi svelo nulla ma vi invito a leggerla!

Caro GialloCucina, ecco a voi un’intervista che mi sono fatta da sola, con le domande che mai nessuno mi fa, e senza le domande che tutti sempre mi fanno. Questo la renderà probabilmente inutile per voi, ma che ci posso fare?

CHE MUSICA TI PIACE ASCOLTARE MENTRE SCRIVI?
Ogni libro ha una sua colonna sonora, anche perchè in qualche modo nascosto, ogni libro che scrivo contiene anche un aperto o segreto omaggio a un musicista che amo. Ad esempio, in “La soavissima discordia dell’amore” ho pagato un minuscolo tributo alle canzoni degli anni 30, a Cole Porter e Gershiwin, i miei preferiti in assoluto. In “Ragazze Mancine” ho messo un po’ dell’assurdo fascino che esercitano su di me le canzoni sceme dei Villaggi Vacanze. In ” Aspirapolvere di stelle” (che titolo orribile, mi è stato imposto, ma per me quel romanzo lì si intitolerà sempre Moonlight Nevada) c’era un pochino di Mozart, ma non troppo perchè a parlare di lui e della sua musica mi batte troppo forte il cuore, e se poi esce dalle costole? Nel “Progetto sette”, ovvero il prossimo libro, affronterò finalmente a viso aperto i Beatles. Fin’ora, li ho attaccati ai fianchi con un paio di racconti, ma è arrivato il momento di consegnarmi completamente a loro. Musica più contemporanea? Beh, quella la sento a man bassa avendo una figlia di 17 anni, però non è ancora diventata materia letteraria.

QUAL’E’ IL TUO COLORE PREFERITO?
Aaaah!!! Blu blu blu. Azzurro celeste turchese. Oltremare Prussia Cobalto. Marine Madonna Malva. Pervinca Fiordaliso Campanula. Blu chiaro come il cielo all’alba in maggio, blu spesso come una cioccolata calda però blu e puntinato di stelle invernali in una notte di dicembre insolitamente limpida. Blu.

TI PIACE CAMMINARE? TI PIACE GUIDARE? COSA FAI AI SEMAFORI?
Si mi piace molto camminare, e cammino molto. Quando abitavo a Torino andavo anche molto in bicicletta, adesso lo faccio meno perchè sto fuori, però ho TOBIKE e quando posso mollo la macchina ai margini e prendo una Tobike gialla e mi sposto con quella. Guidare non mi piace tanto, però i viaggi in macchina li faccio volenrtieri, se sono da sola e funziona l’autoradio.

E COSA SENTI, ALLA RADIO?
Sento tutti i GR  della RAI, uno dopo l’altro, del GR non mi stanco mai, e poi Radio 24 che ha ancora più GR, e poi Radio Sportiva.

RADIO SPORTIVA?!!
Eh si, sono molto appassionata di calcio, e in questo periodo, ad esempio, le notizie insulse, false e inutili di calciomercato mi cullano come filastrocche arabe lungo il percoso casa-mare.

TIFI UNA SQUADRA?
E certo, mica si può essere appassionati di calcio così in generale, non siamo nel libro “Cuore”. Ardentemente tifo Juve.

MA TORNIAMO ALLA DOMANDA PRECEDENTE: COSA FAI AI SEMAFORI?
Invento le ttrame dei miei propssimi romanzi. Altri luoghi in cui le invento: la POsta, quando sono in coda. Il supermercato, quando sono in coda. Alla mattina, quando vado a correre, solo che mi strappo sempre i tendini perciò forse d’ora in poi camminerò solo. Metto l’Ipod, corricchio, e invento.

QUAL’E’ LA TUA MASSIMA AMBIZIONE LETTERARIA?
Riuscire a vivere dei miei libri, e non dover più fare nessun altro lavoro, a parte tradurre che invece vorrei farlo per sempre, finchè sarò così vecchia da non distinguere più l’inglese dall’italiano.

COSA TI PIACE DEL LAVORO DI SCRITTORE?
Tutto meno due cose.

QUALI?
Le persone che mi mandano cose da leggere. Detesto questo. Mi sembra una violenza, un sopruso, una pretesa. Non sono un editor, non sono una casa editrice, non sono un agente. Il mio parere su un testo vale quanto quello di qualsiasi altra persona che ogni tanto compra dei libri e li legge. Non ho fiuto commerciale, avrei rimandato al mittente un sacco di libri che sono finiti in classifica. E allora perchè, ditemi perchè, dovrei dedicare un po’ del pochissimo tempo che ho per leggere a testi di persone che non conosco e di cui non mi importa nulla? Eh? Ditemelo voi perchè perchè io proprio NON LO CAPISCO!

CALMATI. E LA SECONDA COSA?
Le presentazioni inutili in biblioteche con dodici persone o librerie con quindici, persone che già mi conoscono e comprerebbero i miei libri comunque. Parti da casa, perdi un pomeriggio o una giornata, nessuno non ti dico ti paga ma neanche ti rimborsa le spese, e tutto questo per niente. Intanto, in quel tempo, avrei potuto…scrivere, andare a fare una passeggiata, vedere le mie amiche, lavorare in giardino, cucinare, stirare, prendere il tè con le mie figlie, imparare finalmente a ballare il valzer… e invece niente, eccomi qui nella biblioteca di Raperonzolo Superiore D’Alba, con diciotto presenti tra cui tutti i parenti stretti della bibliotecaria. Ha un senso?

INSOMMA: MOLTI SCRITTORI DI SUCCESSO DICONO CHE SI SONO FATTI IL LORO PUBBLICO PROPRIO COSI’, PRESENTAZIONE DOPO PRESENTAZIONE:
Si, lo so, ma non mi hanno mai convinta.

E COMUNQUE, PUOI SEMPRE DIRE DI NO
Certo, così poi passi per stronza. Invece mi piace molto quando mi invitano in città lontane, in posti che non conosco, dove non mi conoscono, dove posso davvero conquistare qualcosa di nuovo.

COSA TI FA RIDERE?
Le ultime grandi risate per qualcosa di nuovo (non Woody Allen o Mister Bean, cioè) me le sono fatte con I Soliti Idioti. Non tanto i famosi De Ceglie, quanto l’Impiegata delle Poste, Fabio e Fabio, e quella fantastica tipa che portava in giro molto malamente l’amica cieca. Erano super, fantastici, spero solo che adesso smettano di fare film e ricomincino a fare le loro cose in  tivu, in seconda serata, piano piano, senza tanto bordello. E se anche così non fosse, e avessero finito il loro ciclo, grazie tante, mi sono proprio divertita con voi.

E CHI ALTRO DICI GRAZIE?
A Dickens. Scrivo con lui, ogni volta che apro il mio Mac. Ah, e a Steve Jobs, naturalmente. Se esistessero solo i PC, scriverei a mano, con la stilo.



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