Oggi parliamo della cenere prodotta dalla combustione della legna nei caminetti domestici e in particolare sul modo di riutilizzarla ma, prima di tutto, iniziamo con una storia divertente che ci racconta la nostra nonna Teresa:
La Cenere dei nostri camini che ora noi tutti pensiamo non abbia nessun valore è invece un elemento che i nostri nonni conservavano e utilizzavano per il bucato per lavare piatti e vasellame di rame e per concimare orti e giardini.Tanto era preziosa che nel secolo scorso e anche prima, veniva venduta per le strade di Brindisi da un omino che propagandava il suo prodotto al grido "U cinneraro, U cinneraro".Da ciò si creò una storia o leggenda raccontata dai nostri nonni.Brindisi, come quasi tutte le città d'Italia, anticamente aveva delle porte per entrare in città: Porta Lecce, Porta Mesagne, ecc ecc, che avevano letteralmente un grande portone, il quale si chiudeva di notte e veniva aperto solo in caso che ci fosse, nottetempo, un arrivo importante.In città si attendeva l'arrivo di un Generale e per l'occasione si erano programmate delle cerimonie di benvenuto per l'alta personalità.Questo arrivo però tardava e non giungevano neanche notizie riguardanti lo stesso.Una notte si sentì bussare all'ingresso di Porta Lecce e al grido:"CHI E' " la risposta fu:"U CINNERARO"Per l'assonnato guardiano fu facile scambiare "U cinneraro" per "Il Generale", complice anche lo spessore del grande portone e quindi prima di aprire pensò bene di attivare tutte le cerimonie preparate per l'arrivo dell'importante personaggio, comunicando e pregando che si spargesse la voce che: "E' arrivato il Generale!! ... E' arrivato il Generale!!..."Potete immaginare la sorpresa che ebbero tutti quando all'apertura della porta, trovarono l'omino venditore di cenere che attardatosi più del solito nella campagna Brindisina, rientrava quando era già notte in città.
Se avete un camino saprete sicuramente che uno dei lavori più fastidiosi da fare è proprio la sua pulizia, cioè rimuovere tutta la cenere che si è prodotta durante la combustione della legna e poi bisogna buttarla e qui incominciano i problemi sul dove farlo. Andrà nell'umido o nel secco? Niente di tutto questo, la cenere del nostro camino la possiamo riutilizzare perché la natura ha previsto che nulla venga sprecato e quello che per noi è un rifiuto, per le amiche piante è un aiuto prezioso.
Per favorire l’accumulo di zuccheri nei tessuti vegetali, il potassio è un elemento indispensabile e guarda caso, la cenere ne contiene un buona percentuale. Alcune piante, come i tulipani, i narcisi e i giacinti ma anche altre, hanno organi di riserva chiamati bulbi che durante l’inverno riposano sotto terra in attesa di risvegliarsi alla prossima primavera, la cenere sarà perfetta per nutrire di potassio questi bulbi durante il loro sonno invernale.Può essere usata anche per non fare avvicinare le lumache alle vostre pianticelle, basterà spargerla in superficie intorno agli ortaggi. Un’operazione questa da fare più volte perché la pioggia laverà il terreno disperdendo la vostra barriera.
Con la cenere si può produrre la “lisciva” da usare per pulizie domestiche ma di questo uso ne parleremo in un prossimo post che pubblicheremo perché in questo momento la stiamo proprio sperimentando. Nel futuro articolo vi metteremo al corrente dei risultati e naturalmente sul modo di produrla.Per concludere, ogni volta che pulirete il vostro camino, conservate la cenere mettendola in un recipiente possibilmente resistente al calore visto che potrebbe essere ancora calda e poi utilizzatela per le vostre piante e per il vostro orto e vedrete i risultati.