Ma quanto ci condiziona la TV? "Apro il giornale e leggo che...di buoni al mondo non ce nè". Sono le parole di un brano di 50 anni fa, proposto da Celentano, nella quale, con preveggenza, si sosteneva che il tempo passa, ma i problemi da risolvere rimangono, e purtroppo sono sempre gli stessi. Celentano ci ha abituato a suoi discorsi polemici, ma realistici, nei quali, criticando la politica, esprime concetti condivisibili, disprezzando una classe che ha sempre cercato di difendere e privilegiare se stessa a discapito degli amministrati, le vittime designate, ovvero i cittadini.
I giornali di oggi, Giovedì 28 Marzo, dedicano la prima pagina all'argomento governo, definendo lo scontro Pd-PDL-M5S, un pasticcio che danneggerà gli italiani. L'argomento è stato più volte proposto negli ultimi mesi per evidenziare un problema reale: le tasse sono numerose e salate, hanno prosciugato le finanze dei cittadini, hanno portato a suicidi e fallimenti e colpiscono tutti, i dipendenti che non possono evaderle, ma anche le aziende e il popolo delle partite Iva, che stanno lottando, per non soccombere, contro la crisi economica più importante dell'ultimo secolo.
Certamente i lavoratori dipendenti e i pensionati sono onesti, anche quelli che magari arrotondano in nero o timbrano il cartellino a vanno a fare la spesa, e gli altri, indiscriminatamente, approfittano tutti della mancanza di controlli, per evadere, ma è altrettanto evidente che la crisi ha colpito la gran parte delle attività economiche, e sicuramente, più di altre, le categorie che non dispongono di tutele, e che rischiano di abbassare le saracinesche, chiudere i battenti delle loro attività, inventandosi qualche escamotage per sopravvivere.
Le banche, consapevoli della loro forza, si lanciano in speculazioni finanziarie, traendone profitti e non svolgendo il loro ruolo, quello di prestare denaro, consentendo alle aziende, agli artigiani, ai commercianti e ai liberi professionisti, di tentare di produrre ricchezza. Le banche andrebbero penalizzate, obbligate a pagare tasse salate, e dovrebbero essere controllate da organi di garanzia, diversi dalla Banca d'Italia, che, com'è noto, è controllata da loro stesse, giungendo al paradosso che controllato e controllore s'incarnano nello stesso soggetto: una contraddizione in termini che si commenta da sola. Anziché tentare inciuci, chiacchierare di poltrone, prendere tempo con argomentazioni composte da aria fritta, i politicanti dimostrino di voler per davvero cambiare la situazione.