Sapete tutti quanto sono sensibile ai temi etici, nelle forme più varie, quindi oggi riporto qui, anche se penso ne verrà data più ampia nota sui vari media, una interessante notizia che ho letto oggi e che vi invito ad approfondire. Una delle più importanti riviste scientifiche del settore, la Wissenschaftich Natur und Fischfang, pubblica proprio oggi, i risultati di una ricerca scientifica davvero epocale, che potrebbe risolvere un annoso problema che da sempre genera contrasti tra amanti della tavola e delle tradizioni ed i difensori più sensibili della vita animale. Infatti dopo anni di studi e ricerche, nel laboratorio finlandese di Kala, è stato prodotto il primo agnello completamente OGM, nel cui DNA sono presenti esclusivamente geni di provenienza vegetale. Un lavoro di ingegneria genetica durato quasi un decennio del finlandese Pietari Kalastaja, che era partito da un'idea del norvegese F. Isker sul genoma delle alghe. La vera rivoluzione che il ricercatore nordico ha portato con questo suo organismo, vegetale a tutti gli effetti, consiste anche nell'utilizzo di frammenti di DNA proveniente da piante aromatiche come rosmarino, santoreggia, menta e alloro, fatto che conferirebbe alle carni (se ancora possono essere chiamate così) sapore e profumi particolarmente apprezzate dai gourmet di tutto il mondo. La cosa è destinata, almeno sembra, a suscitare scalpore, non soltanto nella ormai annosa diatriba tra i detrattori della ricerca sugli OGM e coloro che vorrebbero un approccio scientifico alla materia, ma soprattutto tra il mondo animalista e i cultori del vegetarianesimo e anche dell'aspetto vegano della nutrizione, in quanto questi nuovi OGM risponderebbero completamente ai dettami vegani più estremi.
Già il web pullula di commenti sull'argomento e io, per dovere di cronaca ve ne riporto solo alcuni. Un grande plauso arriva ad esempio dalla portavoce del gruppo Femen ukraino, Karpa Ribova, che ha già annunciato una manifestazione davanti ai macelli ovini di Parigi, in favore dell'adozione dei nuovi organismi. Apprezzamento incondizionato dal presidente dell'Associazione dei cuochi spagnoli, il grande Cadò Pes, noto per la sua ricerca nella moderna cucina ittica molecolare, che propone nel suo famoso ristorante El pargo feliz. Secondo altri critici culinari, invece un difetto starebbe nel leggero sentore di pesce che emanerebbero le carni. Anche il dissidente cinese Si Yun Yu, nel suo famoso blog Red fish dialogs, da sempre favorevole alla ricerca scientifica estrema, plaude alla scoperta, auspicando che anche la Cina apra le porte all'importazione, quantomeno della tecnica in oggetto. Qualche distinguo viene fatto invece dalle organizzazioni animaliste arabe, tramite un lungo articolo del sufi كذبة أبريل che critica l'operazione dal punto di vista ontologico, in quanto pur trattandosi di un organismo vegetale a tutti gli effetti, il nuovo agnello, subito ribattezzato fitagnello, sarebbe comunque portatore di un suo proprio sentire animale. A questo fanno riferimento anche tutti gli studiosi di comportamento vegano della religione induista, come il sacerdote indiano अप्रैल मछली, che condanna la pratica come una inutile forzatura dell'ambiente naturale, contestando il fatto che ad un più attento esame sia stati riscontrati nel nuovo organismo anche geni di provenienza ittica e richiama l'attenzione ai belati disperati che comunque questi OGM emettono comunque quando vengono condotti al macello. Un dibattito piuttosto complesso insomma che non può tuttavia mettere in ombra il grande risultato della ricerca finlandese. Mi piacerebbe sentire i vostri pareri sull'argomento, entro oggi però.
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