Esso deve tener conto di numerose variabili aziendali quasi sempre tipiche e non ripetibili in altre imprese. Pertanto è bene diffidare di modelli standard proposti da consulenti che si inventano esperti del settore.
Vi sono enormi differenze tra aziende del medesimo settore, della medesima dimensione, della stessa area geografica ed ognuna di esse ha una storia diversa, una cultura aziendale differente.
Quando il controllo di gestione in una impresa non funziona
le cause sono quasi sempre addebitabili al progettista o al titolare della sua implementazione/gestione.
Chi lo ha progettato/implementato non ha tenuto conto:
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della cultura aziendale e della storia dell’impresa con cui sta lavorando;
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della dinamica e complessità/semplicità del suo business;
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dei Costi/Benefici nel grado di dettaglio e precisione delle analisi che generano le informazioni da fornire al management;
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dello stile di management;
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dei caratteri individuali degli imprenditori;
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della metodologia di organizzazione amministrativa dell’azienda spesso troppo orientata verso la risoluzione delle questioni civilistiche e distratta sui costi e le strategie di gestione;
ed anche:
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del know-how di base del “ragioniere”;
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di quanto è sciiienziato il responsabile finanziario;
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del fatto che il titolare “sa già tutto”;
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degli amministrativi che sbuffano al solo vedervi;
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che state antipatici alla segretaria del capo.
Il controllo di gestione deve quindi essere reso funzionale a variabili estremamente diverse.
Essere quindi “unico ed irripetibile” come gli uomini che devono gestirlo nella loro azienda.