I nonni servono a viziare i bambini.
Prima di diventare mamma questa frase mi faceva sorridere, un sorriso tenero. Pensavo a 2 vecchietti che coccolano i propri nipotini, con affetto.
Da quando sono mamma invece OGNI volta che sento qualcuno ripetere la massima mi vengono i brividi.
Mio figlio è ancora piccolo, eppure questa legge di Murphy non scritta si è già avverata: ogni progresso di mio figlio viene ANNULLATO dai nonni.
Nello specifico, dopo aver passato ore, giorni, settimane ad abituare mio figlio di 4 mesi a non stare sempre in braccio è bastato un pomeriggio assieme a mia suocera per annullare tutti i miei sforzi.
“Daì cosa fa? lo tengo un po’ in braccio, non lo vedo mai”.
Io uscivo da 2 mesi di urla spietate, tentativi di distrarlo in ogni modo non appena lo appoggiavo,sorrisi finti fino alla paresi del lato sinistro del viso, cucù ripetuti sino a farmi venire il mutismo selettivo, batti-batti-le-manine sino ad avere i palmi lividi, bubù settetete fino a rischio di rottura dell’osso del collo. ‘Na faticaccia.
Il tutto per dimostrare al piccolo quanto può essere bello non stare in braccio alla mamma.
Nonostante avessi buona parte dei muscoli e degli arti fuori uso dopo 60 giorni ce l’avevo quasi fatta.
Sospetto che il risultato fosse in gran parte dovuto a un primordiale senso di pietà di mio figlio nei miei confronti, ma poco importa: ce l’avevo fatta.
Mi aggirai per alcuni giorni per i parchi limitrofi a casa mia cercando di attaccare pezza alle altre mamme con il solo scopo di bullarmi.
DI qualsiasi cosa si stesse parlando (asili, meteo, isee, terrorismo, fagioli…) io deviavo la conversazione là: “Sono fortunata, Luca sta pochissimo in braccio, piange pochissimo”.
Non avevo previsto che se ero uscita vincitrice (malconcia, ma vincitrice) su un esserino di poco più di 60 giorni e 60 cm di lunghezza, lo scoglio più grosso (in tutti i sensi) era lei: 60 anni e 1,60 cm di lunghezza.
E’ bastato un pomeriggio: 4 ore per far sii che il mio sudato angioletto di tramutasse irreversibilmente in una iena.
La suocera non è ancora entrata in casa che giù dalle scale urla: “Dove sei amore della nonna?? Ti prendo sù si si….”
Ed io paonazza : “Maaaa dormeeee”.
Non importa, lei lo deve prendere in braccio.
E LO TIENE IN BRACCIO se piange, se ride, se caga, se rigurgita (ed io speranzosa… “lascia, lascia non è un problema” argh!!), se si agita, se tira calci, se prende il biberon, se si riaddormenta.
LO TIENE IN BRACCIO PER 4 ORE CONSECUTIVE.
Me lo restituisce rachitico, accartocciato come uno scontrino della coop e completamente DISEDUCATO.
Nonostante i suoi pochi mesi di vita, i suoi 8,5 kg, a seguito della visita della suocera, lui ha capito una cosa:
‘Fanculo la mamma, io voglio stare in braccio TUTTO il giorno!