"...Ogni ristorante è un teatro, e quelli famosi ci spingono a immaginare noi stessi ricchi e potenti, circondati da stuoli di camerieri dedichi soltanto a garantire felicità e piatti sublimi. Ma anche quelli più modesti offrono l'opporunità di trasformrsi in qualcun altro, almeno per pochi istanti. I ristoranti ci liberano dalla realtà, almeno per pochi istanti, fa parte dell'incantesimo. Varcata la porta d'ingresso si entra in un territorio neutrale dove si è liberi di essere chiunque si scelga di essere per la durata del pranzo".
(Ruth Reichl, "Aglio e zaffiri")
Questa è solo una delle tante interpretazioni del bando del quarto concorso letterario di Villa Petriolo LA GAIA MENSA. Di vino sincero pani condimenti e fuochi ardenti, a cui si può partecipare, gratuitamente, sino al 31 maggio 2010. QUI tutte le istruzioni.
Ma il cibo e il vino sono anche solidarietà, sono seduzione, sono scambio, inteso nel più alto significato del termine. E' il Bacco fanciullo del Reni, che versa in cattive condizioni e vuole essere protetto ed accudito.
E' questa la cucina che ci piacerebbe leggere. Quella che conforta, come l'arte.
Non sono importanti le ricette della nouvelle cousine per sedersi alla gaia mensa di Villa Petriolo, ma quei cibi che abbiamo preparato - o ci hanno preparato - e che poi abbiamo mangiato insieme a qualcuno, che amiamo o odiamo, ma che comunque ci avvinghia in un forte coinvolgimento. Ci piacerebbe leggere di vino sincero, come recita il bando, di pani e condimenti (che non necessariamente sfamano solo la pancia, ma che nutrono e insaporiscono la vita), di fuochi ardenti. Di passioni brucianti e irresistibili, insomma.