“Ogni volta che guarderai ricorda che io ci sarò sempre” - Alberto Dedè

Da Aboutaphoto


Quello che è successo in questi giorni in Emilia Romagna, mi ha riportato alla memoria un lavoro di Alberto Dedè, fotografo milanese, che ho avuto occasione di conoscere quando frequentavo la Bauer.Il lavoro si intitola “Ogni volta che guarderai ricorda che io ci sarò sempre”, scattato nel 2011 all'Aquila e premiato da una menzione d'onore del premio FNAC dello stesso anno.
Si tratta di una serie di dittici di fotografia – potremmo dire - di paesaggio: l'immagine di sinistra è la Google StreetView di alcune vie della città e quella di destra la ripresa reale, con la stessa angolatura, delle stesse vie, ancora in parte o totalmente distrutte, dopo il terremoto del 2009.Un lavoro forte, quasi crudele, che ristabilisce il primato della fotografia sulla parola, la sua efficacia. Impossibile non immedesimarsi in chi quelle case sventrate o completamente distrutte le abitava; impossibile non chiedersi come dopo 2 anni ci siano ancora così tanto da ricostruire, impossibile non pensare come si sarà sentito Alberto mentre scattava le foto, forse un po' raggelato, come me che le guardo.Un lavoro, infine, che fa riflettere sulla reale capacità di informazione del web e la prova lampante che è sempre meglio “andare a vedere di persona”. Campeggia quella scritta sul muro, che ha sopravvissuto al sisma, “Ogni volta che guarderai ricorda che io ci sarò sempre”, segno – forse – del fatto che certe cose restano incrollabili, nonostante tutto. Lo auguro ai terremotati. Di ieri e di oggi.


Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :