Nel 1901 Pirandello vive a Roma, ha già pubblicato qualche raccolta di poesie e il suo primo romanzo, L'Esclusa, ma per mantenere la famiglia insegna ancora Stilistica Italiana all'Istituto Superiore di Magistero; il suo matrimonio con Maria Antonietta Portulano è stato combinato e non si può definire felice nonostante la nascita di tre figli. Ha una sorella, Lina, che vive a Torino col marito. Lina trascorre solitamente l'estate a Coazze, un piccolo paese di mezza montagna tra la Val di Susa e la Val Sangone, e invita il fratello a raggiungerla. Dovrebbe essere una vacanza di un paio di settimane
che lo scrittore riprende quasi tale e quale nel titolo di una sua commedia di una ventina di anni dopo, Ciascuno a suo modo. E sono parecchie le opere in cui si ritrova qualche riferimento a Coazze, che Pirandello ribattezza Cargiore, a partire dalle novelle Gioventù e La messa di quest'anno che vi sono ambientate
E' nato a Cargiore anche Giustino, il protagonista di un romanzo del 1910, Suo marito, che verrà ripubblicato negli anni quaranta col titolo di Giustino Roncella nato Baggiòlo. Giustino, un piccolo impiegato, è il marito di Silvia la quale diventa scrittrice di successo. Giustino ne diventa l'agente, tratta con gli editori e i giornalisti e si dimostra in gamba, molto. Per questo suscita l'invidia dei colleghi che lo mettono in ridicolo anche agli occhi della moglie, fino a che lei lo molla per un maturo scrittore. Nel romanzo entra in scena anche Torino: infatti proprio al Teatro Alfieri Giustino, nascosto in un palco dell'ultima fila, assiste alla prima trionfale del dramma scritto dalla moglie Silvia da cui è da tempo separato. Si teneva in fondo per non farsi scorgere. Sul suo capo già la piccionaia strepitava, veniva dal basso, dai palchi, dalla platea il fragorio, il fermento delle grandi serate. Il teatro doveva esser pieno e splendido.
....un tramonto a Torino, nei primi mesi di quella mia nuova vita, sul lungo Po presso al ponte che ritiene per una pescaja l'impeto delle acque che vi fremono irose: l'aria era di una trasparenza meravigliosa, tutte le cose parevano smaltate in quella limpidezza e io, guardando, mi sentii così ebbro della mia libertà che temetti quasi d'impazzire