Ripeto: Oh, quanta pioggia!
Quest’anno il tempo non è buono con noi neofiti agricoltori.
E neanche con i vavaisti. Un mio amico, rispetto allo scorso anno, ha fatturato la metà.
Colpa della crisi? Ci si mette anche il tempo…
Tanta tanta troppa pioggia. Poco poco sole. E temperature basse.
Così il mio orto è rimasto mezzo incolto, e nella serra stan crescendo nuove piantine.
Ma quando le metto a dimora?
Domani pioverà? E dopodomani?
Ormai mi sto abituando alla pioggia e non mi chiedo nemmeno cosa vorrà fare il tempo. Perché alla pioggia mi sono abituato, soprattutto il sabato e la domenica. Per noi del nord piove sempre nei giorni di festa. E così mi sembra da tanto tempo – ma veramente da tanto tempo – che non vado a farmi una passeggiata lungo le colline della dorsale dei Berici. Nemmeno al laghetto di Fimon, qui vicino.
Con questa pioggia le foglie degli alberi sono belle verdi. E folte. Guardavo una foto scattata qualche anno fa delle colline intorno alla mia città. Non erano così verdi e folte. Invece adesso, con tutto il diluvio che ha fatto, sono verdissime. Sembra l’Amazzonia – sì, con taaanta fantasia!
Dal mio orto ho raccolto un piatto di ribes rossi e qualche fragola.
Per il resto: i pomodoro hanno tre frutti, verdi ovviamente.
Le melanzane sono lì… sembra non vogliano crescere.
Le zucchine… tre piante mangiate dalle lumache. Una viva e vegeta. Speriamo bene.
L’erba Luigia è esplosa in tante foglioline verdi e profumate.
La lavanda sta facendo degli steli lunghi lunghi.
La pianta d’alloro troneggia in perfetta forma. È anzi troppo alta e la voglio tagliare.
L’insalata non è mai nata, ma in compenso – non un bel compenso! – sono cresciute come funghi nuove piantine di ligustrum. Ovunque. Non mi stupirei di trovarmene una anche in casa.
Anche la foto che vi lascio in questo post non è il massimo: una parte dell’orto mentre piove, tanto per cambiare…
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