“Oh Signore, concedici la serenitàPer accettare le cose c...

Creato il 10 dicembre 2010 da Treasures

“Oh Signore, concedici la serenitàPer accettare le cose che non possiamo cambiareIl coraggio per cambiare le cose che possiamo cambiareE la saggezza per poterle distinguere”
Vi era già capitato di leggere queste parole? A me sì, tantissime volte, e mi sforzo di non impararle a memoria, perché voglio poterle rileggere e stupirmi dell’effetto che mi fanno. Le trovo terapeutiche, semplici, profonde: una botta di serenità.
Me le sono ritrovate in tasca un giorno (poi vi racconto come), in una versione leggermente modificata: al posto di “O Signore” c’era scritto “O grande Spirito”.
Mi sono allora chiesta: chi è l’autore di queste parole? Vediamo di scoprirlo insieme.
Secondo voi si tratta di:
a) una massima zen attribuita a Lao Tzu
b) una preghiera Cherokee
c) l’incipit di un libro devozionale Sufi
d) il sermone di un teologo protestante
e) nessuna delle precedenti
a) b) c) d) o e)? Avete scelto? Bene.
Ora, verifichiamo la risposta.
Risposta!
Vediamo un po’:
a) No, non è Lao Tzu..non stavolta!
b) Non è nemmeno una preghiera Cherokee.
c) Ehm…quale libro devozionale Sufi, esattamente? Ce ne sono a migliaia. Tra tutti ce ne sarà uno che contiene una frase o un concetto simili, ma la nostra preghiera non viene dai Sufi! Non verbatim, almeno.
d) Sì.
e) No.
Avete indovinato?
Si tratta della Preghiera della Serenità di Reinhold Niebuhr, teologo protestante americano. Commentatore del "New York Times", liberale e campione di realismo politico, ha avuto grande influenza sulla cultura politica nordamericana negli anni della guerra fredda, ammirato molto anche da Martin Luther King jr.
Scrisse questa preghiera per usarla in un sermone intorno al 1934, ma nessuno è proprio sicuro di date, genesi e ispirazione di queste parole. Neibuhr stesso, un po' confuso, dichiara nel 1950: “Forse questa preghiera è in circolazione già da anni, forse addirittura da secoli: non saprei. Ma sono comunque convinto di essere stato io a scriverla”.
Gli Alcolisti Anonimi hanno adottato queste parole come loro frase-motto-motivazionale.
A me sono state presentate sotto forma di Massima Yoga, o giù di lì. Adesso vi racconto.
Flashback. Sono in via Garibaldi, a Torino, in un negozio di incensi per preghiere buddiste (che cosa ci facevo in quel negozio? Questa è un’altra storia!) e la commessa mi da questo bigliettino tutto colorato e psichedelico: io lo intasco senza leggerlo, e me ne dimentico.
Poi mi torna in mano, qualche giorno dopo. Leggo quella che dovrebbe essere, a detta del biglietto, una massima del maestro qualcosa-nanda. Altro che massima Buddo-Yoghista: sul biglietto c'era la nostra Preghiera della serenità con al posto del “Oh Signore”,“Oh grande Spirito”!
Ecco la versione originale:
“God, grant us the serenity
To accept the things we cannot change,
Courage to change the things we can,
And wisdom to know the difference”
Yes We Can!”, mi verrebbe da dire. Non a caso, il Presidente Barack Obama ha definito Niebuhr il suo “filosofo e teologo di riferimento"...Date un'occhiata qui!

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