[TraPassato] Ricordo delle mie serate trascorse in radio ( la allora mitica Radio Vieste 1 ), accompagnavo un amico speaker radiofonico, che aveva in mente di fare un programma alla Arbore/Boncompagni dal nome rinfrescante (u’ ghiacciul’- il Ghiacciolo) nella fascia notturna. Chissà che in età pensionistica non ci venga in mente di farlo sul serio, con il pattume di palinsesti odierni forse le idee buttate giù all’epoca potrebbero essere valide oggi.
[Presente] Dicevo, delle serate in cui lo accompagnavo nel preparare la selezione di brani per la serata e di quel momento ho ancora una selezione su nastro e un brano in particolare ma senza un motivo specifico, mi si appiccicò a pelle. Il brano imputato si chiama Banana Republic. Un miscuglio di sonorità reggaeggianti tanto in voga al tempo di riferimento. Ma poi mi parte ancora la “brocca”.
[Passato] Oh my God ma Banana Republic è pure un brano del duo (recentemente ricongiunto) DeGregori/ Dalla, brano che dipingeva l’Italia di quegli anni!!! Scanzonata, scherzosa, allegra e con la volontà di fare un passo avanti. Tutto il contrario di quella odierna, triste, depressa, inguardabile.
[Presente] Poi cerco e trovo in rete che il brano dei Boomtown Rats era inserito nell’album Mondo Bongo. E allora altro flash, altro ricordo. “Ma Mondo Bongo è un brano di Joe Strummer & Mescaleros contenuto in Global a Go Go”. Reputato il miglior disco dopo l’esperienza The Clash, il cui brano di spicco è Johnny Appleseed. E riflessione dopo riflessione ti accorgi che si perde il filo del discorso e data l’età ragguardevole dello scrivente, tante, troppe, sono state le riflessioni e l’accavallarsi delle stesse che mi han fatto perdere il controllo della situazione. Boom e il cervello è esploso, deflagrazione immediata. Forse avevo solo intenzione di dire che la storia è ciclica e così la musica che accompagna la nostra vita. Sperare di trovare grandi illuminati della musica, è sempre operazione ostica. O forse ancor di più che Geldof non sarà stato un granché in fatto di originalità, (lo si ricorda più per l’attivismo in campo solidale/benefico) così come per tanti non lo sono gli OK GO, se non per aver saputo fare in passato video lowcost piacevoli, accattivanti e buoni per le premiazioni su mainstream e nel presente ancora video la cui originalità è tutt’altro che scontata ma che pur sempre video rimangono. Valli a capire quanti si combattono il primato di scopritori di NextBigThing con una ricerca spasmodica di gruppi futuribili come indice di conoscenza assolutistica e dispotica. Per quel che mi riguarda il posto, in termini musicali, di primi della classe è ancora vacante, anche dopo l’ascolto del disco degli OK GO. Fate le vostre riflessioni, mi raccomando senza esagerare!!!
Giamp