Prima parte di discesa eccezionale, davanti a tutto e tutti. Seconda vissuta nel tentativo di conservare il vantaggio, “fallito” per la lunghezza di un paio di sci da speciale, 1 metro e 66 centimetri. I messaggi dell’Olimpiade, eterni e non demagocici, sono due. Partecipare e concludere la gara, senza pensare al risultato e, per chi ne ha le possibilità tecniche, provare a conquistare uno dei primi tre posti. Dietro alla ricerca del massimo, nel caso di Innerhofer, tanta classe e allenamento, nonchè certosina cura del dettaglio come ha dimostrato nella tre giorni di prove che hanno preceduto la kermesse odierna. Ricognizioni attentissime, al limite dei tempi consentiti (anche perchè in libera si rischia la propria incolumità!), divisione quasi maniacale del percorso in più pezzi, concentrazione massima prima della prestazione.
Questi i grandi insegnamenti dati oggi da Innerhofer al mondo dello sport, ai giovani soprattutto. Sommo, poi, quello del saper trasferire emozioni, sia in fase di percorso che dopo, liberando candidamente la gioia ed il proprio io. Se tutti i giorni, su ogni campo di gara ed in ogni discplina, provassimo ad imitare “Inner” lo sport salirebbe a vette che lo metterebbero al riparo da critiche e discussioni a volte futili. Comprenda, chi di dovere, che tra le espressioni primarie dell’individuo lo sport occupa un posto da medaglia, senza guardarne il colore. Ed investa, chi di dovere, Istituzioni in primis, su di esso. Sarà sempre un’impresa vincente!
Roberto Bertellino