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Olivette di Sant’Agata (alivetti o aliveddi ri Sant’Àjita)

Da Anginapectoris @anginapectoris

A Catania, tra i dolci tipici dolci tradizionali preparati per la ricorrenza di sant’Agata patrona della cittadina siciliana oltre alle famosissime Minne di Vergine vi sono le le olivette di sant’Agata (in siciliano alivetti o aliveddi ri Sant’Àjita) che vengono preparate prima e

Sant'Agata

Sant’Agata

durante la festa della santa.
Sono dolci a forma di oliva realizzati in pasta di mandorla ricoperti di zucchero e colorati di verde. Esiste anche una variante dove le tradizionali olivette sono ricoperte di cioccolato
Questo dolce si ricollega ad un avvenimento narrato nella agiografia della santa.
Un giorno, il proconsole Quinziano fu informato che in città, tra le vergini consacrate, viveva una nobile e bella fanciulla. Decise allora che doveva conoscerla. Ordinò ai suoi uomini che la catturassero e la conducessero al palazzo pretorio: si trattava proprio di Agata.

L’accusa formale, in forza dell’editto di persecuzione dell’imperatore Decio, era quella di vilipendio della religione di Stato, un’accusa riservata a tutti i cristiani che non volevano abiurare. In realtà l’ordine del proconsole nasceva anche dal desiderio di soddisfare un capriccio e un interesse personale: piegare a sé una giovane bella e illibata e confiscarle i beni di famiglia.

Per sottrarsi all’ordine del proconsole, Agata per qualche tempo rimase nascosta lontano

Busto di sant'Agata

Busto di sant’Agata

da Catania. Su questo punto storia e leggenda sono fortemente intrecciate: più città si contendono il merito di aver dato asilo alla vergine esule.
Tra le ipotesi più accreditate, la più probabile è quella secondo cui Agata si rifugiò a Galermo, una contrada poco distante da Catania, dove i genitori possedevano case e terreni.
Secondo un’altra tradizione, che nasce con buona probabilità da un errore di trascrizione degli antichi atti del martirio, Agata si sarebbe rifugiata, invece che a Galermo, a Palermo.
Un’ultima e poco attendibile ipotesi, questa di tradizione non italiana, sostiene che Agata si sarebbe nascosta in una grotta nell’isola di Malta.

Pasticceria Catanese foto di Mimmo Rapisarda

Pasticceria Catanese foto di Mimmo Rapisarda

Nei secoli, il popolo ha arricchito di avventure leggendarie la fuga e l’arresto di Agata.

Una di queste narra che ella, inseguita dagli uomini di Quinziano e giunta ormai nei pressi del palazzo pretorio, si fosse fermata a riposare un istante. Nello stesso momento in cui si fermò, si dice per allacciarsi un calzare, un ulivo comparve dal nulla e la giovinetta potè ripararsi e anche cibarsi dei suoi frutti.

Ancora oggi, per rinnovare il ricordo di quell’evento prodigioso, è consuetudine coltivare un albero di ulivo in un’aiuola vicino ai luoghi del martirio.

Tornando alla storia, Agata rimase in esilio soltanto per poco tempo. Gli apparitores, gli sgherri al servizio del proconsole, la raggiunsero con quella facilità che è propria dei potenti e la condussero in tribunale al cospetto di Quinziano. (Fonte Comune di Catania)

Per maggiori informazioni sulla storia, la tradizione ed i festeggiamenti di sant’agata vi invito a visitare http://www.mimmorapisarda.it/santagata.htm

La Festa di Sant’Agata è la più importante festa religiosa della città di Catania È la terza festa religiosa più importante al mondo, dopo la Settimana Santa di Siviglia e la Festa del Corpus Domini di Guzco in Perù, proprio per il numero di persone che coinvolge e attira.

Olivette di sant’Agata
ricetta tratta dal sito di Marcella Candido Cianchetti

Ingredienti per 6 persone:
- gr 500 di pasta di mandorle
-2/3 cucchiai di rosolio oppure di rum
- il succo di spinaci crudi per dare il colore verde,oggi è sostituito da un colorante

alimentare verde.

Pasta di mandorle:
- gr 500 di mandorle dolci di Avola spellate
- gr 500 di zucchero a velo
- 1 dl d’acqua
-6 gocce d’essenza di mandorle amare
-6 gocce d’essenza di cannella
-1 busta di vanillina.
Tritate le mandorle, mescolate lo zucchero con l’acqua in un tegame, scaldate a fuoco dolce, mescolando con un mestolo di legno, fino a quando lo zucchero non incomincerà a filare.
Spegnete il fuoco ed incorporate la vanillina e le gocce d’essenze ed infine la farina di mandorle rimestando energicamente unendo il liquore stemperato con qualche goccia di colorante.
Stendete l’impasto in uno strato abbastanza spesso.Staccate delle palline e date loro la forma di olive.
Disponetele in un vassoio e lasciatele asciugare per 24 ore.
Guarnite ogni olivetta con una foglia d’olivo.
Questa è la ricetta Catanese, ma al di fuori del territorio ci sono 2 varianti quella che utilizza la pasta di pistacchio di Bronte, e l’altra in cui le olive vengono intinte parzialmente in cioccolato fondente fuso.

Olivette al Pistacchio 1
Ingredienti
- gr 300 di pistacchi,
- gr 300 zucchero,
- liquore quanto basta.

Pasta di Pistacchio

Pasta di Pistacchio

Esecuzione:
Impastate bene i pistacchi tritati con lo zucchero ed il liquore.
Formate con l’impasto le olive, cospargerle di zucchero a velo e metterle in frigo.

Olivette al Pistacchio 2
Ingredienti
- gr 100 di pistacchio sgusciato in acqua calda e tritato finemente,
- gr 100 di zucchero,
- un bicchiere di liquore tipo Strega.
Esecuzione:
Mettete sul fuoco lo zucchero ed il pistacchio tritato, fate sciogliere a fuoco lento il tutto aggiungendo a poco a poco il liquore.
Quando il tutto sì é amalgamato e raffreddato date al composto la forma di piccole olivette che si tuffano nello zucchero per dar loro un aspetto cristallino e lucente.

Olivette al Pistacchio 3
Ingredienti (per 4/6 persone)
- gr 500 di mandorle pelate,
- gr 500 di zucchero,
- pistacchi di Bronte quanto bastano per colorare tutto l’impasto di verde.

Esecuzione:
Tritate le mandorle nel mixer e mescolate con lo zucchero cotto precedentemente in poca acqua con dei pistacchi di Bronte (od anche farina di pistacchi) pestati per dare il colore verde.
Cuocete, a fuoco lento, per qualche minuto il composto fino a farlo diventare omogeneo.

Continuate a mescolare lontano dal fuoco la pasta ottenuta e lasciatela raffreddare.
Quando sarà completamente fredda versatela sul piano di marmo e ricavatene con le mani delle pallotte a forma d’olive. Tuffatele in un pò di zucchero semolato e guarnite, se potete con una piccola foglia d’olivo.
Ricette tratte dal sito Bronteinsieme

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