Olivo varietà leccino

Creato il 30 gennaio 2016 da Antoniobruno5
Varietà: Leccino Zone tipiche di coltivazione: Italia centrale Fertilità [1]: autosterile Principali varietà impollinatrici: Frantoio, Moraiolo, Pendolino, Razzo, Trillo Produttività: elevata costante Resa media in olio [2] (%): 15,5 Tolleranza alle avversità: al freddo, al cicloconio, alla rogna Leccino (Leccio). Originaria dell’Italia centrale, è varietà diffusa un po’ dappertutto grazie all’adattabilità a vari ambienti e alla buona tolleranza al freddo, al cicloconio (occhio di pavone), alla rogna e alla carie del legno. La vigoria è elevata e il portamento espanso e pendulo. È autosterile [1]  ed è ben impollinata da Frantoio, Moraiolo, Pendolino, Razzo, Trillo. Entra abbastanza presto in produzione e presenta una produttività elevata e abbastanza costante. Le olive maturano precocemente. Il contenuto in olio ovvero la resa media in olio [2] è del 15,5%. Una selezione interessante è rappresentata dal Leccio del Corno, dalla produttività elevata e costante, ma con maturazione delle olive piuttosto tardiva.

 [1] Autofertile: il fi ore può essere fecondato dal polline prodotto dai suoi stami. Autosterile: il fi ore non può essere fecondato dal polline che produce; deve quindi venire fecondato dal polline proveniente da piante di altre varietà (impollinazione incrociata). [2] Ad esempio, una resa media in olio del 16% significa che da 100 kg di olive si ricavano 16 kg di olio. Dati scaturiti da una ricerca condotta dal Prof. Nicola Lombardo, già direttore dell’Istituto sperimentale per l’olivicoltura a Cosenza, attraverso una serie di rilievi ripetuti per quattro anni in un «campo di collezione» in cui tutte le varietà si trovano nelle stesse condizioni di ambiente e di tecnica colturale. – Varietà autofertile: significa che i suoi fiori possono essere fecondati dal polline che essi stessi producono; quindi non c’è bisogno di impollinazione incrociata, anche se la presenza di un impollinatore nelle vicinanze senza dubbio migliora ulteriormente la produttività. – Varietà parzialmente autofertile: significa che può fornire una certa produzione anche in mancanza di impollinazione incrociata; è evidente però che la presenza di un impollinatore migliora fortemente la produzione. – Entrata in produzione precoce, media o tardiva: è riferita a un olivo coltivato con la massima razionalità in un terreno fertile. Un’entrata in produzione precoce significa che la pianta può produrre circa 3 kg di olive prima del 4° anno di età; media, circa 3 kg al 4° anno di età; tardiva, circa 3 kg al 5° o 6° anno di età. Questi dati sono puramente indicativi e molto dipende per esempio dalla disponibilità di irrigazione e da una potatura molto limitata nei primi anni. – Produttività elevata, media o bassa: anche in questo caso si tratta di un’indicazione orientativa e si riferisce sempre ad alberi adulti (di 15-20 anni di età) allevati e potati con la massima razionalità e con disponibilità di irrigazione. La produttività è considerata elevata se l’albero produce circa 25 kg di olive; media se ne produce da 10 a 20 kg, bassa se ne produce meno di 10 kg. – Vigoria media o elevata: è riferita al volume che la chioma presenta quando la pianta è allevata in terreno fertile e con razionalità come ricordato sopra. La vigoria è media se il volume della chioma si colloca tra 6 e 12 metri cubi (cioè, per esempio, se la chioma è alta almeno 1,5 metri e larga e spessa almeno 2 metri), elevata se il volume supera i 12 metri cubi (cioè, per esempio, se la chioma è alta almeno 2,3 metri e larga e spessa almeno 2,3 metri).
Fonte: SUPPLEMENTO A VITA IN CAMPAGNA 2/2010 © 2010 Copyright Edizioni L’Informatore Agrario S.p.A.