È entusiasmante e avvincente. È triste e vitale. È lugubre e romantico. È una serie di contraddizioni, come la realtà e il sogno, come la vita e la morte. Mi chiederete: in poche parole, di cosa parla?Non è così semplice spiegarlo. Non sarebbe corretto darvi un indizio e farvi capire di cosa parla, perché, se decideste di intraprenderne la lettura, la parte più bella è proprio la scoperta del libro, partendo dalla totale oscurità. L’interesse vien leggendo, un rigo dopo l’altro: dopo lo stato di confusione iniziale, si procede verso la luce della riflessione, dell’analisi interiore e della comprensione finale. Il lettore giunge a conoscere gli aspetti più profondi dei personaggi che, di volta in volta, si raccontano. La protagonista, l’io del romanzo, è una ragazza di nome Eva. All’improvviso, si sveglia al buio, non può muoversi, respira a fatica, non sa con precisione chi è e dove si trova. Intorno c’è oscurità e lei non ricorda niente né del passato né del presente. La percezione del proprio corpo è cambiata. Anzi, ne ha perso totalmente la percezione. Poi, un po’ si rasserena quando si accorge che non è sola ad affrontare quello strano e incomprensibile destino. Insieme a lei ci sono altre tre persone (Seth, Moan e Leo) che si svegliano imprigionate nell’oscurità. Tutti sono intenzionati ad andare “Oltre il buio”, a superare quel senso di disperazione.Così, come in un’opera boccaccesca, a turno, i quattro malcapitati iniziano a raccontare una storia nella quale c’è qualcosa di loro. Ogni racconto sembra essere una storia a parte, ma rientra fra i pezzi di un unico puzzle che li lega e lentamente si compone nella sua inedita completezza. Ogni racconto porta con sé degli interrogativi psicologici: domande che necessitano di risposte che non si possono ottenere con semplicità e non senza aver lasciato emergere qualcosa dal buio.
È entusiasmante e avvincente. È triste e vitale. È lugubre e romantico. È una serie di contraddizioni, come la realtà e il sogno, come la vita e la morte. Mi chiederete: in poche parole, di cosa parla?Non è così semplice spiegarlo. Non sarebbe corretto darvi un indizio e farvi capire di cosa parla, perché, se decideste di intraprenderne la lettura, la parte più bella è proprio la scoperta del libro, partendo dalla totale oscurità. L’interesse vien leggendo, un rigo dopo l’altro: dopo lo stato di confusione iniziale, si procede verso la luce della riflessione, dell’analisi interiore e della comprensione finale. Il lettore giunge a conoscere gli aspetti più profondi dei personaggi che, di volta in volta, si raccontano. La protagonista, l’io del romanzo, è una ragazza di nome Eva. All’improvviso, si sveglia al buio, non può muoversi, respira a fatica, non sa con precisione chi è e dove si trova. Intorno c’è oscurità e lei non ricorda niente né del passato né del presente. La percezione del proprio corpo è cambiata. Anzi, ne ha perso totalmente la percezione. Poi, un po’ si rasserena quando si accorge che non è sola ad affrontare quello strano e incomprensibile destino. Insieme a lei ci sono altre tre persone (Seth, Moan e Leo) che si svegliano imprigionate nell’oscurità. Tutti sono intenzionati ad andare “Oltre il buio”, a superare quel senso di disperazione.Così, come in un’opera boccaccesca, a turno, i quattro malcapitati iniziano a raccontare una storia nella quale c’è qualcosa di loro. Ogni racconto sembra essere una storia a parte, ma rientra fra i pezzi di un unico puzzle che li lega e lentamente si compone nella sua inedita completezza. Ogni racconto porta con sé degli interrogativi psicologici: domande che necessitano di risposte che non si possono ottenere con semplicità e non senza aver lasciato emergere qualcosa dal buio.
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