OLTRE IL CONFINE di Gianfranco Iovino
Titolo: Oltre il confine Autore: Gianfranco Iovino
pagine: 256 pp. - €. 14,00 Editore: Sassoscritto Editore Firenze Trama Paola Fassi, una donna di cinquantadue anni ancora desiderabile ed attraente, con un gran desiderio di morire perché è stanca di combattere la depressione che le ha ammalato l'umore, al punto da convincerla che la morte sia il minore dei mali per la sua sofferenza. Grazie ad un amico psicologo, incontrato per caso una sera in un ristorante, Paola si convincerà a farsi aiutare da Riccardo, il fidanzatino dell'infanzia, che proverà a farle raccontare crudeli dettagli del suo inglorioso passato da donna, che l'hanno ammalata. E sarà durante le varie sedute di psicanalisi che Paola, distesa in poltrona, occhi chiusi a far buio dentro di sé, ed un coraggio non comune a ripercorrere i drammi subiti nella sua adolescenza, quando si ritrova ad esser preda di attenzioni pedofile da parte del padre, che con il suo amore malato le ha rovinato l'esistenza. Durante il percorso di cura, Paola cadrà ripetutamente in abissali sconforti dell'anima, ogni qualvolta sarà obbligata a raccontare all'amico medico scene dolorose del suo tormento di donna, desiderata da tutti, ma solo per sesso e mai l'amore, che continua a cercarlo e perderlo di vista, ad ogni nuova possibilità di credere che ci si possa ancora salvare da un destino spietato e crudele per lei, sempre ai margini della felicità. Continui ritorni al passato, con riesumazioni di scene forti ed impattive, con le quali Paola cerca di liberarsi dei fardelli che le agitano il respiro, fino a decidersi a fare visita al suo orco assassino, ormai ad un passo dalla morte, che potrà salvarla o definitivamente arrenderla ad ogni possibilità di riconquistarsi un'oncia di dignità femminile, quando aprendo la porta di una camera troverà ad accoglierla quegli occhi verdi del suo carnefice, che sarà già oltre ogni confine, per provare a giustificare quel morboso amore sbagliato o chiederle scusa per il dolore che ha arrecato a sua figlia. Recensione Un romanzo intenso, pieno di lame pungenti che tolgono il fiato al lettore, per la voracità e la durezza con la quale l'autore riesce a descrive nei minimi dettagli lo sconfortante isolamento della mente. La protagonista subisce, si rinchiude ogni volta che cresce in lei il sospetto che chi ha davanti non sia un uomo da amare, bensì da evitare perchè potrebbe ingannarla ancora una volta, come è già successo troppe volte in passato. Una storia non vera, ma assolutamente reale, che affronta il delicato tema della pedofilia e la violenza sulle donne, che riesce a scavare a fondo nel pensiero malato di depressione, che ha soltanto una gran voglia di smettere di soffrire per la troppa tristezza accumulata nel cuore e la paura tra i pensieri a guardare negli occhi un uomo che potrebbe, ancora una volta, rivelarsi l'ennesimo orco assassino che le ruba l'innocenza e il desiderio di provare a credere nell'amore e negli uomini. Un mosaico perfetto di agitazione letteraria, intensità narrativa e trama coinvolgente, fanno di questa opera dell'autore Gianfranco Iovino, il suo maggior e più riuscito successo letterario, ormai giunto alla terza edizione.