Educazione,Integrazione,Mobilità Sostenibile e Futuro , questi i pilastri della “visione” dell’amministrazione di centrosinistra che ormai da sei anni governa il Comune di Padova, un impianto condivisibile, per nulla banale e fortemente motivante rispetto alle grandi sfide che il prossimo futuro ci propone. Ho tuttavia faticato non poco a riconoscere nella mia seppur parziale e personale esperienza i connotati di questo ambizioso cammino, penso allo stravolgimento vissuto dall’Arcella nell’ultimo decennio, fenomeno parso ai più privo di una vera e propria gestione che ha profondamente mutato il tessuto sociale di questo territorio, dove l’integrazione non ha trovato riscontri nel degrado della zona Borgomagno/Via Annibale da Bassano, dove centinaia di esercizi commerciali hanno dovuto cedere il passo ad altrettante attività gestite da soggetti di altre etnie che in questo modo hanno di fatto sostituito ai nostri i loro stili di vita, rendendo impossibile qualsiasi tentativo di integrazione vera, penso alle migliaia di famiglie che, come la mia, hanno dovuto “fuggire” da questa realtà, perché se la notte la vita nei condomini diventa un far west puoi tollerare fino ad un certo punto e perché non riesci a spiegare ai tuoi figli perché la polizia un giorno si e un giorno anche va su e giù per le scale in maniera concitata, penso all’ex Area Saimp in zona Pontevigodarzere destinata a diventare altra cubatura commerciale, altro traffico, altri “movimenti”, penso all’ex cinema Arcobaleno diventato “sala Bingo” in ideale continuità con altre decine di punti scommesse, sale giochi, mini casinò e altre cose del genere, e potrei continuare di questo passo.
Mi auguro in questo senso che le parole ascoltate ieri rappresentino una reale volontà di mettere mano a queste contraddizioni, l’inaugurazione di Piazza Azzurri d’Italia va in questa direzione, mi auguro che la visione diventi missione e fatti concreti. La leadership di Flavio Zanonato è fuori discussione e può perfino venire utile la sapiente gestione della sua immagine pubblica e del suo approccio comunicativo, ben vengano le sue molteplici apparizioni nei network nazionali purchè si vada in qualche modo oltre al muro di via Anelli e si cominci, sulla scorta di quello che verrà, a parlare di evoluzione complessiva del modello Padova.