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Omaggio a Rodolfo Valentino dai fumettisti italiani, in mostra a Castellaneta

Creato il 02 agosto 2013 da Lospaziobianco.it @lospaziobianco

Fino al 3 agosto, i fumettisti italiani rendono omaggio a Rodolfo Valentino in una mostra curata da AlessioFortunato per ilCastellanetaFilm Festival, da oggi al 3 Agosto.

Omaggio a Rodolfo Valentino dai fumettisti italiani, in mostra a Castellaneta Sergio Algozzino Sebastiano Vilella Roberto Recchioni Raul Cestaro Onofrio Catacchio Luigi Siniscalchi Lola Airaghi Giuseppe Palumbo Giuseppe De Luca Giorgio Pontrelli Elisabetta Barletta Davide De Cubellis Carmine Di Giandomenico Alessio Fortunato Alessandro Poli

“La banda dei Valentino – Il fumetto e il cinema”

Mostra collettiva di tavole e fumetti ispirate all’icona di Rodolfo Valentino, a cura di Alessio Fortunato.

Il progetto – Rodolfo Valentino: il silenzio e il mito

Rodolfo Pier Filiberto Raffaello. Troppo pochi, quattro nomi, per un uomo. Troppo pochi tutti i nomi del mondo. Uno. Un nome. Per capire e per chiarire un uomo e la sua storia il nome deve essere infinitamente e soltanto uno.

Omaggio a Rodolfo Valentino dai fumettisti italiani, in mostra a Castellaneta Sergio Algozzino Sebastiano Vilella Roberto Recchioni Raul Cestaro Onofrio Catacchio Luigi Siniscalchi Lola Airaghi Giuseppe Palumbo Giuseppe De Luca Giorgio Pontrelli Elisabetta Barletta Davide De Cubellis Carmine Di Giandomenico Alessio Fortunato Alessandro Poli

Quello che viene dopo, la casa, la discendenza, lo puoi variare. Puoi osare. Con un suono che resterà muto.

Su Rodolfo Valentino si è scritto detto ipotizzato molto. Un uomo, un nuovo secolo, un Paese che lasci indietro. L’Europa. L’America. Non basta. Tutto è troppo piccolo. Questo mondo lo è. Ci vuole altro. Ci vuole un sogno. Ci vuole un occhio che guardi le mani di uno sceicco e poi di un torero, ci vuole un occhio grande che amplifichi della mani ogni vena, delle labbra il lieve tremore. E ci vogliono infinite storie per uscire dalla tua. Un tango. The great lover. Cosa importa chi o cosa sei quando perdi il bianco e il nero e riacquisti la voce? E’ solo la vita, quella. Racconta, e dice, poco.

Chi era, davvero, Rodolfo Valentino? Chi è, davvero, ognuno di noi? Forse siamo le cose che si lasciano guardare, quello che impostiamo e che poi perdiamo di vista quando lo sguardo abbandona lo specchio. Forse siamo poco di noi e molto di quello che gli altri vedono o scorgono appena nei nostri passi di danza o di fuga.

Alessio Fortunato ha chiamato e in tanti hanno risposto. Maestri del tratto, matite talentuose, creatori di realtà parallele, mani abili come ballerine. Giuseppe Palumbo, Onofrio Catacchio, Sebastiano Vilella, Marco Foderà, Alfonso Elia, Simona Attollino, Raul Cestaro, Giuseppe De Luca, Luigi Siniscalchi, Antonella Vicari, Valentina Zeppa, Valerio Pastore, Lola Airaghi, Sergio Algozzino, Elisabetta Barletta, Leyla Safa, Fabrizio Russo, Tina Valentino, Christian Marra, Nicola Rubin, Carlo Bocchio, Pino Oliva, Cristina Mormile, Giorgio Pontrelli, Alessandra Melarosa, Roberto Recchioni, Cosimo Ferri, Mariateresa Conte, Maria Lorenza Chidini, Alessandro Poli, Raffaele Di Gioia, Carmine Di Giandomenico, Elisabetta Fantini, Cosmo Molfetta.

Omaggio a Rodolfo Valentino dai fumettisti italiani, in mostra a Castellaneta Sergio Algozzino Sebastiano Vilella Roberto Recchioni Raul Cestaro Onofrio Catacchio Luigi Siniscalchi Lola Airaghi Giuseppe Palumbo Giuseppe De Luca Giorgio Pontrelli Elisabetta Barletta Davide De Cubellis Carmine Di Giandomenico Alessio Fortunato Alessandro Poli

Davide De Cubellis

Ogni tavola è una storia. Ogni storia è Rodolfo. Il suo silenzio, i suoi gesti, la sua assenza e ogni essenza. La sua maschera. Il suo rifugio, forse.

Il fumetto, l’illustrazione, il ritratto, la caricatura. Le immagini che gli artisti hanno fermato su carta sembrano saltare da un foglio all’altro su un baratro che è l’incommensurabile di ogni esistenza e di ogni esperienza. Tanti tratti diversi per un solo uomo, per il mistero del suo cuore, per un messaggio parlato non da corde vocali ma dai movimenti pieni di singhiozzi di una pellicola esordiente e ricca di magia. Un viaggio antropologico nella storia di due mondi lontani un oceano e vicini come il tempo di nascere e quello di morire. Un ciak. Un segno. Un taglio. L’inclinazione di un occhio, correggere, è una matita, è un dio che crea infiniti universi e dona vita.  Ancora un ciak. Cucire e ricamare pochi attimi. Immagini che scorrono e immagini che si fissano e che si animano, mosse dalla fantasia di chi osserva. Il fascino impalpabile di quanto è muto: un abbraccio, un bacio, un ricordo. Un mito.

 www.castellanetafilmfest.it

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