Da TWINC riceviamo e pubblichiamo
OMAGGIO A WALTER MADOI
Domenica 19 giugno 2011 alle ore 11 nella Chiesa di Sesta InferioreParrocchia di San Rocco – Sesta Inferiore | Parrocchia del Corpus Domini – Parma
Per gli abitanti e gli ospiti di Sesta e dell’ Alta Val ParmaDomenica 19 giugno alle ore 11 nella Chiesa di Sesta Inferiore verrà celebrata una Santa Messa da Don Marco Uriati, Parroco della Chiesa del Corpus Domini, magistralmente affrescata dal compianto Walter Madoi negli anni Sessanta, come avvenne – sempre per mano creativa di Madoi – nella Chiesa di Sesta Inferiore.“Venite a vedere ciò che al Corpus Domini, una Chiesa di periferia della nostra città, un pittore ha dipinto: il cammino della speranza di una umanità che va verso il cielo, verso la redenzione dopo essere passata tra le miserie e le crudezze della terra.”
(Mons. Umberto Tavernari – Ordinato sacerdote proprio sessant’anni fa, precisamente il 29 giugno 1951).
Walter Madoi nasce a Collecchio (PR) il 26 marzo 1925, è il più giovane di tre fratelli e proviene da una famiglia antifascista. Suo padre è infatti un vecchio socialista perseguitato dal regime. Passa l’infanzia tra Parma, dove nel frattempo si sono trasferiti i genitori, e Pieveottoville (Zibello), ospite di alcuni parenti, dove impara ad amare il Po e la sua gente. Studia all’istituto d’arte di Parma e frequenta le Accademie di Belle Arti di Bologna e Brera; a 15 anni vince un premio nazionale di pittura, il primo di una lunga serie di prestigiosi riconoscimenti: a 17 anni allestisce la sua prima mostra personale. A 18 anni imbraccia il fucile e prende “la via dei monti’ con il fratello Giovanni: l’esperienza partigiana, condotta sul M. Penna e nel Tizzanese, solca profondamente la sua esistenza e lascia tracce indelebili anche nella sua sensibilità di artista. “Cardenio” (questo il suo nome di battaglia) prende parte a varie missioni di guerra, emergendo per “coraggio e abnegazione”: il suo valore di combattente viene però ufficialmente riconosciuto molti anni dopo la sua morte, con l’assegnazione di una medaglia d’argento (decreto del Presidente della Repubblica 24 gennaio 1985). Nel 1945. poco prima di approdare a Milano, affresca la volta della sala consigliare del Municipio di Parma, che viene inaugurata dal Presidente della Repubblica De Nicola. Insegna per anni educazione artistica in vari istituti emiliani e lombardi, apre una mo¬desta fabbrica di ceramiche, diviene quindi direttore artistico della “Motta” e poi dirigente di un affermato ufficio di pubblicità. Agli inizi degli anni Sessanta comincia a frequentare le contrade dell’Alta Val Parma. Si affeziona in particolare al minuscolo borgo di Sesta Inferiore (m. 923), nel Cornigliese: lassù affresca le pareti della chiesetta di S. Rocco e i muri esterni delle case, riprendendo un’antica consuetudine della Brianza. Queste originali imprese pittoriche, fra cui il vasto affresco della Crocefissione (350 mq), gli procurano notorietà e rinnovata fiducia in sé stesso. Tanto che in quegli anni decide di dedicarsi esclusivamente all’arte: apre uno studio a Parma e poi – nel 1970 – torna a Milano, dove ottiene crescenti successi e riconoscimenti (tra i quali il conferimento della cittadinanza onoraria e l’assegnazione di un nuovo studio alle Colonne di S. Lorenzo). Nell’autunno 1974 avverte i primi sintomi del terribile male che lo stroncherà. Nonostante la malattia, sopportata stoicamente, trova la forza di intensificare l’attività artistica: realizza il monumento di bronzo, dedicato alla Sofferenza/Resistenza, eretto nella piazza del Municipio di San Donato Milanese: compie studi per un ulteriore monumento, ri¬masto incompiuto, destinato alla piazza XX Settembre di Genova; affresca l’abside della Chiesa di Costa S. Abramo di Cremona; scolpisce quello che sarà il suo monumento funebre. Si spegne a Milano il 13 marzo 1976 e riposa nel bucolico camposanto di Sesta Inferiore, accanto a molti dei suoi più autentici modelli. Suoi dipinti e sue sculture fanno parte di rinomate collezioni pubbliche e private, in Italia e all’estero (ove ha tenuto svariate mostre personali). Oltre alle opere già citate, ricordiamo - per quanto riguarda la pittura - le vetrate della chiesa “Sacra Famiglia” di Torino e del collegio delle maestre Luigine di Parma, gli affreschi delle chiese del “Corpus Domini” di Parma e dei Cappuccini di Busto Arsizio, nonché i celebri studi per l’affresco di 40 metri del muro di Berlino (forse la sua iniziativa più clamorosa e drammatica); per quanto concerne la scultura, ricordiamo invece i monumenti posti nel cimitero di Busto Arsizio. In suo onore sono state allestite importanti mostre postume e attiva¬te iniziative promozionali di vario genere (fra cui un concorso nazionale grafico-pittorico), nel suo nome sono sorti Comitati locali d’impegno civile e Centri di animazione culturale. Tutto ciò fa ben sperare per una seria rivalutazione culturale del patrimonio creativo di Walter Madoi e soprattutto per la prosecuzione di un’incisiva opera di recupero, tutela e valorizzazione degli affreschi realizzati a Sesta Inferiore di Corniglio (“quel paese che ha tanto amato”, come un giorno ha voluto precisare la consorte signora Isabella, “splendida musa e modella” volata pure Lei troppo presto nel Paradiso degli Artisti).