Omaggio del Teatro Gobetti di Torino a Pasolini

Creato il 30 ottobre 2015 da Retrò Online Magazine @retr_online

In occasione del quarantesimo anniversario della morte di Pier Paolo Pasolini, la Sala Colonne del Teatro Gobetti di Torino sarà intitolata al poeta e scrittore friulano per il ruolo fondamentale da lui avuto nella cultura italiana del Novecento.

In occasione del quarantesimo anniversario della morte di Pier Paolo Pasolini, il Direttore Artistico del Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale Mario Martone, in accordo con Presidenza, Direzione e Consiglio d’Amministrazione dell’Ente, ha deciso di intitolare la rinata “Sala Colonne” del Teatro Gobetti di Torino al poeta e scrittore friulano, per il ruolo fondamentale da lui avuto nell’ambito teatrale, cinematografico e letterario della cultura italiana del Novecento. Martone ha dichiarato:

«Questa scelta deriva dal fatto che Pasolini nel 1969 per lo Stabile di Torino mise in scena, nella Sala Colonne del Gobetti, il suo testo “Orgia”, protagonisti Laura Betti e Luigi Mezzanotte, con le scene di Mario Ceroli e le musiche di Ennio Morricone. “Orgia” fu l’unica regia teatrale di Pier Paolo Pasolini, uno spettacolo forte e poetico, una vera “orgia” di parole e di passioni. Il ricordo di quei giorni è impresso con forza nella memoria del nostro teatro. Una testimonianza di Nuccio Messina (allora condirettore con, tra gli altri, Giuseppe Bartolucci) ci rivela che Pasolini “scelse lo Stabile di Torino perché era il teatro più innovativo in Italia”».

A partire da questo anniversario si svolgeranno i lavori per la riorganizzazione della Sala Colonne: il nuovo spazio sarà destinato, nel nome di Pasolini, alle rappresentazioni di testi di drammaturgia contemporanea. Il primo spettacolo in programma nella Sala Pasolini del Gobetti sarà “Galois”, dello scrittore torinese Paolo Giordano, in scena dal 5 al 17 aprile 2016 in prima assoluta, una produzione del Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale. Paolo Giordano, Premio Strega per “La solitudine dei numeri primi”, affronta in questo suo primo testo teatrale il personaggio del grande matematico francese dei primi anni dell’800, Evariste Galois. Ragazzo prodigio, creatore di un’importante branca dell’algebra astratta che oggi porta il suo nome, fu il primo ad utilizzare il termine “gruppo” in matematica, ma anche un fervente repubblicano, ribelle e disperato, morto in duello a vent’anni. A interpretarlo e a curarne la regia, Fabrizio Falco, Premio Mastroianni alla Mostra di Venezia del 2013.

S.C.

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