Ieri, oggi, domani. Una vita. La mia vita, sempre uguale, sempre diversa da come la vorrei. Momenti, traguardi, vita. Mi scordo sempre di viverla come ne fossi la protagonista, io che, spesso, la sto a guardare. Sedute come due vecchie amiche, io guardo, lei muove il mio destino, impercettibilmente, ogni giorno e ogni giorno prende sempre più il sopravvento. Altera, ignora la mia volontà, spesso ne sono contenta, spesso mi sento una nullità. Andiamo, io e lei, abbiamo toccato i quattro angoli del mondo, sempre insieme. Una volta mi rincorreva, come un'ombra allungata durante il tramonto. Da tempo le ho ceduto il passo, una volta contenta di togliermi una fatica, ora umiliata, da lei che comanda. Vita che mi surclassi ogni giorno, io che inghiotto amaro, non ti chiedo più di aspettarmi, mi trascino dietro di te, spesso mi siedo, non ho più fiato. Nemmeno te ne accorgi, tu, ladra dei miei sentimenti, approfittatrice della mia anima malata, ti prego aspettami. Se io non reggerò, tu non mi potrai andare oltre di molto, ti fermerai ed è inutile che mi guardi con sussiego, trasmetto la paura che mi logora, mi sfinisce ogni giorno. Fammi riprendere fiato.