Bologna, AtelierSI.
Ombre Lunghe nasce nel sottobosco in crescita della scena elettronica bolognese dalle radici di Alivelab, collettivo genitore di Habitat, format apprezzato a gran voce dalla città, e dalle label Yerevan Tapes e Avant! Records, che dovreste ormai conoscere.
La prima delle tre serate previste è un battesimo di fuoco che raduna nomi più e meno noti del Nord Italia: Dracula Lewis e Stargate della milanese Hundebiss, Mese e Giesse della HomeMadeZucchero. Il prequel è dedicato alla giungla sonora di Euphorbia Euphorbiaceae nel foyer dell’ AtelierSI, dove piante (quasi) tropicali e luci calde rifrangono un’atmosfera sonora interessante, che tuttavia rimane unicamente luogo di passaggio per chi arriva a live iniziati.
Hundebiss Records ne ha sempre sfornate di belle, Simone Trabucchi aka Dracula Lewis ci è dentro fino al collo e ne tiene le redini. Personalmente è un nome che ho letto su una miriade di flyer cartacei e virtuali negli anni, ma questa è stata la prima occasione per sentirlo live. Il risultato è un anime porno gore giapponese che esce dallo schermo alla Videodrome, ma trasposto in musica. Elettronica cheap con campionamenti non identificabili, noise ludico, pop depressivo, tanto trash che non scade nelle accezioni squallide più contemporanee e un tormento 8-bit, tutto dentro un live pieno di fumo, luci e reminiscenze anni Novanta: un’indigestione sonora bella grossa. Seguiranno concept del tutto diversi, ma è giusto che un pubblico ancora a pancia vuota possa gustarsi al meglio questo ottimo piatto in apertura.
Segue la seconda portata Hundebiss, e non potevamo che volerne ancora. Stargate (Lorenzo Senni, fondatore di Presto!? Records e un sacco di altre cose) vola su un tappeto di synth lontani, spazio e tempo – per ballare e per ascoltare – vengono rimpastati come pongo informe in un agglomerato dove la trance si modella autonoma e lentissima. La de-costruzione lascia gli atomi liberi nell’aria, il beat è caldo e rassicurante, con qualche goccia acid che tiene i piedi ancorati al suolo, ma la mente è già lontana. Un live in cui l’energia esplosiva di Hexplore Superfluidity (Hundebiss, 2013) si attenua per lasciare posto a una distensione sonora ed emotiva che non perde nulla della qualità compositiva per cui Stargate ci piace.
Meze propone una techno minimal fino all’osso, suoni nitidi e puliti, consistenti come lastre sottili di cemento che si piega attorno a ritmi dub duri e nudi, tutto avvolto da un velo di ambient che dà luce al nucleo. Una sintesi sonora e atmosferica estrema che concilia i due lavori per Hidden Hawaii e HomeMadeZucchero, il primo più carnale, il secondo asettico come l’acciaio, e che scalda il pubblico. Una transizione tra live e dj set sottile e graduale ben orchestrata.
Il compito di scatenare del tutto l’ampia venue è affidato a Giesse, fondatore di HomeMadeZucchero -per la quale Untitled Ep di Meze è la prima uscita – e membro del duo Schroeders (live da ricordare in una serata bolognese Habitat lo scorso inverno), non poco per uno di classe 1991. L’AtelierSI è caldo e pienissimo, perché a un dj set bello carico in pieno centro non si può dire di no. Tra gli ottimi lavori di recupero della struttura e il feedback più che positivo del pubblico, Ombre Lunghe ha trasformato per qualche ora Bologna in una Chandigarh del suono.
Ringraziamo Luca Ghedini per le foto.
Prossime serate Ombre Lunghe: 31/01/2015 e 07/03/2015.