Poche scarne parole.
La ferita della lontananza
stenta a rimarginarsi
e intanto s’approssima
il giorno della festa.
Tra luci e chiacchiericci
di gente frettolosa che va
l’aria raggomitolata
tace dentro di me
come sospesa.
E l’immaginazione intanto
crea ombre seducenti.
Quello che non sei.
Quello che non siamo.
E intanto l’amore graffia
le pareti del tuo eremo.
di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)