Omeopatia, un settore a rischio

Creato il 12 settembre 2013 da Informasalus @informasalus
CATEGORIE: Omeopatia

Il 30 ottobre AIFA inizierà a richiedere i dossier dei medicinali omeopatici da rinnovare nel 2015, ma con le tariffe vigenti le aziende i costi sono esorbitanti

Il 30 ottobre AIFA inizierà a richiedere i dossier dei medicinali omeopatici da rinnovare nel 2015, ma con le tariffe vigenti le aziende i costi sono esorbitanti. E' stato richiesto di anticipare i pagamenti di un anno e mezzo rispetto alla scadenza di legge.
AIFA ha illustrato ieri il calendario per la presentazione dei dossier con inizio il 30 ottobre 2013, ma con le tariffe vigenti le aziende non saranno in grado di affrontare i costi. Omeoimprese, e tutte le aziende omeopatiche presenti in Italia, già nel giugno scorso avevano lanciato l'allarme per l'aumento ingiustificato delle tariffe, sproporzionate rispetto al valore intrinseco dei prodotti la cui autorizzazione deve essere rinnovata ed ha presentato ricorso presso il TAR del Lazio.

“Il ricorso, presentato a luglio, sarà valutato dal TAR il 15 gennaio e fino ad allora sarà difficile per le aziende definire i loro piani di presentazione delle domande di rinnovo” spiega Fausto Panni, presidente di Omeoimprese. “Capiamo l'esigenza dell'Agenzia di ricevere i dossier in modo scaglionato, ma ieri abbiamo saputo che i primi dossier dovranno essere consegnati il 30 ottobre, secondo una pianificazione stabilita da AIFA. Riteniamo che un mese sia decisamente un tempo molto ristretto di preavviso, considerando che le aziende avevano già pianificato le loro attività in considerazione della scadenza del giugno 2015.
“AIFA chiede alle aziende di collaborare, ma dice no alle nostre proposte” continua Panni. “Ci sono ancora molti aspetti della compilazione dei moduli che non sono stati ancora chiariti, per esempio ancora non sappiamo quali informazioni dovrà contenere l'autocertificazione prevista dalla Legge Balduzzi”. Un calcolo, approssimativo per difetto, fa emergere la sproporzione tra la dimensione del settore e gli incassi attesi. Se, come comunicato da AIFA, ci si attende la registrazione di 25mila prodotti l'incasso di AIFA sarà non meno di 80 milioni di euro e il fatturato totale, non gli utili, delle aziende è di circa 165 milioni di euro.
“Ci appelleremo alle autorità politiche e istituzionali affinché il problema Omeopatia sia risolto con il massimo rispetto della libertà costituzionale dei cittadini di scelta di cura” conclude Panni. “Ci aspettiamo che vengano tenute in considerazione le esigenze di oltre 30 piccole e medie aziende di salvaguardare il posto di lavoro a costi e tempi congrui, oltre al gettito fiscale, previdenziale e IVA che ogni anno il settore garantisce allo Stato”.
Per firmare la petizione per salvare i farmaci omeopatici in Italia clicca qui



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