Roma, due omicidi in sette ore
Nel pomeriggio un sudanese ucciso a colpi di pistola nel parco degli Acquedotti. In nottata trovato il corpo di una 90enne assassinata dopo un furto in casa
E’ grave quello che sta avvenendo nella città eterna (e non solo) e desta molta preoccupazione. Ma agli occhi di certi “blogger” questi fatti sono ottimi spunti per denigrare l’Italia e dimostrare così la negatività (volevo usare un’altra parola ma la ritengo di cattivo gusto) del mio vecchio paese.
Per alcune persone, articoli come quelli del Corriere sono delle ottime opportunità per poter dire, al mondo intero, “guarda quello che succede in Italia!”. Perché è questo lo scopo di quelle persone: dimostrare che l’Italia è una merda (ora l’ho detta quella parola) e che, in ogni caso, il Brasile è migliore.
Ora, non sta a me decidere quale paese sia migliore di un altro. Io sono convinto che anche nella fredda Islanda come in qualche piccola isola del Pacifico, avvengano furti e omicidi. Però se uno va a vedere i numeri noterà che le cose sono diverse da come alcuni vogliono farci credere.
A Roma due omicidi in sette ore. E’ molto, non c’è dubbio. Ma è così tutti i giorni? Per caso ogni giorno muoiono a Roma, o in altre parti d’Italia 4 o 5 persone? Andate a vedere le statistiche, poi se volete parliamone.
E visto che stiamo discutendo su violenza e omicidi, sempre oggi, sulla Folha de São Paulo, leggo:
Em 9 ataques com motos, 22 são baleados na Grande SP
Homens armados em motocicletas fizeram ao menos nove ataques a tiros na Grande São Paulo entre a noite de sexta e ontem, deixando 22 baleados --seis morreram.
Quindi, mentre a Roma muoiono 2 persone in sette ore, a São Paulo ne muoiono 6, lasciandone altri 16 feriti, sono in una notte.
Ontem, foi o quarto dia seguido de violência na região, que teve 37 mortos desde a quinta-feira. Em todos os casos, atiradores fugiram após os disparos, a maioria contra pessoas na rua ou em bares. Ninguém foi preso.
Em setembro, dobrou o número de vítimas de assassinatos em relação ao mesmo mês de 2011, segundo a Secretaria da Segurança Pública --144 este ano contra 71 em setembro do ano passado.
A differenza di quanto possiate credere, non è mia intenzione fare un paragone tra l’Italia e il Brasile. Né tanto meno dimostrare che “qui è peggio e là è meglio”. Però i numeri parlano chiaro. Quindi, se a qualcuno venisse voglia di usare queste informazioni per criticare l’Italia o gli italiani, consiglierei prima di fare due conti, e poi parlare.