Omicidio Loris: Veronica resta in carcere, mistero sui vestiti

Creato il 13 dicembre 2014 da Nicola933

Veronica Panarello resta in carcere. Nel tardo pomeriggio di ieri il gip Claudio Maggioni ha convalidato il fermo, emettendo un'ordinanza di custodia cautelare nei suoi confronti. Il giudice per le indagini preliminari scrive, fra le altre cose, che la procura avrebbe fatto una "ricostruzione dei fatti compatibile" con quanto avvenuto realmente il 29 novembre, il giorno in cui il piccolo Loris è stato assassinato con una fascetta stretta attorno al collo. Nella stessa ordinanza del gip si legge che la madre del bambino, quella mattina, sarebbe transitata per due volte con la propria auto nella zona del mulino vecchio, nei pressi del quale poche ore dopo è stato rinvenuto il cadavere in un canalone di cemento e dunque, "non si trovava dove diceva di essere". In queste ore, inoltre, gli investigatori stanno verificando il contenuto del secondo telefono cellulare che fino a ieri mancava all'appello.

Se ne parlava da giorni e ieri l'apparecchio è venuto inori. Nella sua memoria potrebbero esserci fotografie ed sms in grado di fornire le risposte mancanti per chiudere il cerchio e accertare la verità sull'omicidio delbambino. Giovedì, durante l'interrogatorio di garanzia davanti al gip Claudio Maggioni, Veronica aveva ammesso di avere utilizzato per un certo periodo un altro cellulare, non di sua proprietà, negando, però, di avere a disposizione due utenze telefoniche. Il telefonino, infatti, appartiene a un'amica della madre di Loris e quest'ultima lo avrebbe adoperato in un periodo in cui il suo era guasto, per poi restituirlo alla proprietaria.

Ed è stata proprio l'amica ad aver consegnato il telefono agli inquirenti, che hanno già incominciato ad analizzarlo per verificare se siano presenti foto di Loris. Stanno, inoltre, studiando i tabulati per ricostruire il traffico telefonico. L'analisi e le verifiche sull'apparecchio potrebbero essere risolutive anche per accertare un'ipotesi su cui si indaga fin dal primo giorno e cioè se nell'uccisione del piccolo abbiano partecipato più persone. Se, cioè, vi sia un complice, rimasto fino ad ora nell'ombra e il cui nome non sarebbe ancora venuto fuori. A rivelare che la madre della vittima fosse in possesso di più utenze telefoniche e ad aver messo gli inquirenti sulle tracce di questo misterioso cellulare era stata sua sorella Antonella, che, interrogata nell'ambito delle indagini, aveva svelato l'esistenza del telefonino, nel quale, sempre secondo il suo racconto, sarebbero contenute foto del bimbo. "Il lunedì sera aveva affermato Antonella Panarello agli investigatori, Veronica aveva detto di aver nascosto talmente bene il suo cellulare che conteneva le foto e i video di Loris, aggiungendo che avrebbe dato quel cellulare solamente alla persona che sarebbe stata in grado di farle dieci di schetti con i video di Loris. Io non ho visto qual'era il cellulare perché Veronica lo aveva già ben nascosto".

In queste ore, intanto, la polizia postale di Catania sta anche controllando uno smartphone adoperato da Loris. Veronica Panarello, che è rinchiusa nel carcere di piazza Lanza a Catania, continua a professarsi innocente e giovedì aveva ripetuto la propria versione, continuando ad affermare di non essere stata lei a uccidere il figlio. Un altro piccolo giallo ancora irrisolto fa riferimento alla giacca a vento e al grembiule, che Loris indossava quando è stato trovato cadavere nel canalone a tre chilometri da Santa Croce Camerina. Come si sa, le telecamere documentano che quella mattina, alle 8,32, il piccolo erarientrato a casa un minuto dopo essere uscito insieme alla mamma e al fratellino minore. Nessun video, però, documenta una sua eventuale uscita dall'abitazione. I magistrati della procura di Ragusa Carmelo Petralia e Marco Rota ritengono che sia stato ucciso proprio in casa, ma a questo punto, stanno tentando di capire come mai indossasse ancora grembiule e giacca a vento se è stato effettivamente ucciso in casa. Gli inquirenti ipotizzano che Veronica, dopo l'omicidio avvenuto dentro le mura domestiche, possa avere "rivestito" il figlio per sostenere il proprio racconto. Secondo alcune fonti, intanto, oggi potrebbe essere restituito alla famiglia il corpo del bambino, attualmente ancora a disposizione dei magistrati. Se così fosse, si potrà decidere la data dei funerali.


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