Oggi in Corte d'assise a Trapani comincia il processo per l'omicidio di Maria Nastasi, la donna uccisa e data alle fiamme al nono mese di gravidanza.
avalli ha confessato , ma ha detto che ad uccidere è stata Giovanna Purpura. I tre si erano allontanati per un chiarimento in macchina, nelle campagne di Trapani. Poi lei non ci ha visto più e ha picchiato a morte Maria Anastasi. Giovanna Purpura dice invece che ha fatto tutto Savalli, e che lei finalmente ha cercato di impedire la violenza sulla moglie, della quale si professa amica.
Anastasi, madre di tre figli e incinta al nono mese, è stata uccisa barbaramente con otto picconate alla testa.
Tutto è cominciato con la strana denuncia di Savalli, che il 4 Luglio scorso dichiara la scomparsa della moglie, e racconta ai carabinieri di essersi trovato in auto, nelle campagne di Erice con la moglie e i tre figli adolescenti, e di essere sceso dalla macchina per accompagnarli a fare pipì. Allontanatosi dal veicolo, avrebbe sentito lo sportello della macchina richiudersi e, tornato dov'era parcheggiata, non avrebbe più trovato né l'auto né la moglie. La sua versione dura pochissimo. E' smentita dagli stessi ragazzini, che dicono subito che non erano con i genitori quando la mamma è scomparsa. Di fronte alla contestazione degli inquirenti, l'uomo ha cambiato versione dicendo di essere andato nella campagna insieme alla moglie, per incontrare la sua amante ed interrompere la relazione extraconiugale che la donna aveva da tempo. Savalli a questo punto accusa la sua amante Purpura ma quest’ultima dice di aver solamente assistito all’omicidio e accusa a sua volta l’uomo.
Il cadavere di Anastasi veniva ritrovato ad una ventina di chilometri di distanza dal luogo indicato dal fermato come quello dell'ultimo incontro con la moglie. Del delitto si sono occupati, anche, come consulenti delle difese, i criminologi Roberta Bruzzone, per Savalli, e Francesco Bruno, per Purpura accusata di concorso in omicidio premeditato con l'aggravante della crudeltà.