OMNIHILITY, Deathscapes Of The Subconscious

Creato il 27 settembre 2014 da The New Noise @TheNewNoiseIt

Gli Omnihility provengono da Eugene, Oregon, e suonano un death metal intransigente e contraddistinto da un tasso tecnico elevato posto al servizio di una brutalità distruttiva. L’album esordisce infatti con “Molecular Resurrection”, un assalto sonoro in piena regola, ricco di tutte le componenti tipiche del genere, da blast beats imponenti a vocalizzi aggressivi che si succedono senza soluzione di continuità attraverso partizioni strumentali ora veloci, ora melodiche e rallentate. L’impressione che accompagna l’ascolto è la naturalezza con la quale sono resi semplici i passaggi strumentali più intricati. Questa spontaneità si traduce spesso in un aumento considerevole della fluidità complessiva delle canzoni. Gli Omnihility dimostrano inoltre un talento particolare in termini di velocità d’esecuzione, di precisione e di ingegnosità, ma non capita loro di scadere in uno sterile autocompiacimento. A questo proposito è da rimarcare che, nonostante la complessità che caratterizza le singole tracce dell’album, il gruppo statunitense rimane efficace e diretto laddove si rende necessario.

Una batteria serrata scandisce tempi claustrofobici nella marziale “Contemplating The Ineffable”, mentre più ritmata risulta “Lost Sands Of Antiquity”, costruita su riff articolati in saliscendi impazziti. La stratificata “Deathscapes Of The Subconscious”, preceduta da un intermezzo strumentale atmosferico, è permeata da una violenza costante e regolare che si snoda attraverso cambi di tempo repentini e ricchi di preziosismi solistici. Se “The Unnamable” e “Divine Evisceration” azzannano alla giugulare come bestie rabbiose, con vocalizzi gutturali a una velocità esasperata e annichilente, “Disseminate”, introdotta da un breve parlato, risalta per la dose di groove che sprigiona e si spinge fino a lambire il thrash più oltranzista. Il bilanciamento perfetto di violenza e melodia, l’ausilio di una produzione esemplare e, non ultimi, i testi che riguardano temi metafisici, odio e religione, fanno di Deathscapes Of The Subconscious un disco consigliato agli amanti del brutal death metal nella sua espressione più ortodossa.

Tracklist

01. Molecular Resurrection
02. Contemplating The Ineffable
03. Lost Sands Of Antiquity
04. Ancient Ruins Forlorn, Part 1
05. Deathscapes Of The Subconscious
06. Disseminate
07. The Unnamable
08. Divine Evisceration
09. Ancient Ruins Forlorn, Part 2

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