Omo river

Creato il 08 giugno 2010 da Farang @alefarang
Etiopia Meridionale Omo river  & Crocodile Market
Hanno partecipato a questa avventuvacanza:
gesubbambino - canapino - merlo - mariolo - il becco1 - barbierino - fonzi -claudione - marmitta

Le moto ci hanno preceduto via cargo su Addis Abeba, noi le raggiungeremo con un comodo volo
1giorno Addis
arrivo e sistemazione all' Adot-Tina
 http://adottinahotel.com/
non ne troveremo più Htl di questo livello

2°giorno Addis
L'appuntamneto con i nostri amici è fissato per le otto, dovremo effettuare tutte le pratiche
di sdoganamento delle moto, la procedura dopo i primi rimbalzamenti da un'ufficio all'altro
stranamente si rileva più svelta del previsto poco più di tre ore e siamo fuori, sarà per via delle mance.
Questa degli oboli, dei pedaggi, parcheggi, ingressi, foto etc. ci accompagnerà costantemente per tutto il viaggio, come le banane almeno le banine sono succulente, piccole un morso e via a tutte le ore.
Gli Etiopi pensano a noi Europei come a l'uva da brucare, e non è il caso di fare tante discussioni,
in certe zone in certi villaggi Mursi potreste essere addirittura bloccati, pagate e basta.
Le moto nel frattempo sono state caricate sui camion, partiamo in direzione Arba Minch, un lungo viaggio. Ci sistemiamo al campeggio dell'Hotel Bekele Mola.
  
3°giorno Arba Minch
http://www.bekelemollahotels.com/hotelslodges/arbaminch.htm
E' la città più grande dell'Etiopia sud/occidentale, circondata da montagne ospita i due laghi più belli del paese. Una birretta dalla terrazza del Bekele ci aiuta ad apprezzarne tuto il suo fascino,una vista straordinaria sul lago Abaya e Chamo.
Siamo nella Rift Valley i laghi sono quelli di Abaya e Chamo, per dare un'idea il lago Abaya misura circa 1200kmq. Nel Lago Chamo vivono moltissimi coccodrilli, si dice che sia il coccodrillaio dell'africa, non a caso è definito Crocomarket, il mercato dei coccodrilli, siamo qui anche per
questo.Non ci resta che recarsi sul Chamo alla foce del fiume Kolfo dove ne avvistiamo una marea, circa sette metri di lunghezza precisa la guida, tutti fermi immobili al sole, non proprio tutti qualcuno
ci fa anche le boccacce. Dopo alcuni tentennamenti usciamo in barca con il ranger armato, una gita a fiato sospeso, quasi due ore per percorre un piccolo tratto, in un silenzio assoluto.
Oh ragazzi, mi raccomando, se andate non sporgete nulla dalla barca sennò son cavoli vostri.e non portatevi dietro cosette appetibili non servono! Huau è fatta finalmente a terra, decidiamo di visitare anche la fattoria dei cocco, si tratta di una roba statale ad uso e consumo dei turisti ed anche uno sfruttamento ai fini commerciali, allinterno vi si trovano un numero imprecisato di cocco, dicono 10000, ma i più sono di piccla taglia, Camminiamo sopra i recinti con un certo pizzicorino, ma non è bello anzi la cosa mi disgusta.
Leviamo le tende e ci spostiamo in riva del lago su di un punto di avvistamento, possiamo osservare dei magnifici Ippo, dai quali è necessario stare alla larga, molto alla larga, sono  assai più pericolosi dei coccodrilli. Abbiamo ancora il tempo per andare a fare un bagno colletttivo alle 40 sorgenti, Arba Minch significa 40 sorgenti, occorre un permesso che ci viene rilasciato immediatamente, è una radura dove le famigliole vengono a fare la merenda, si bagnano e si lavano, la vegetazione è pluviale ed ospita un gran numero di uccelli e mammiferi.
  
4°giorno Arba Minch -Konso - Machekie
I muletti sono pronti, abbiamo il pieno di carburante, l'avventura ha inizio.Il primo tratto di strada non ci è favorevole, l'asfalto scalda ed usura le gomme,per fortuna inizia una bella pista sterrata, la imbocchiamo decisamente a tutta velocità il terreno sembra esserci familiare, oltrepassiamo alcuni guadi e alla  fine giungiamo a Konso 1650 mt di altezza un villaggio sull'orlo del baratro, lì ci stanno aspettando i nostri amici, di andare in hotel non se ne parla, che hotel?? ma neppure di montare le tende a causa delle polveri.
E' presto c'è ancora tanta luce i nostri amici ci consigliano di spostarci a Mechekie, sarà una scelta giusta, solo 15 km di strada per raggiungere il villaggio. Ci fermiamo alle mura esterne e subito arrivano.. arrivano.. nugoli di bimbi arrivano...
Dopo aver versato tutti gli oppurtuni oboli ai vari capi clan ci viene permesso di entrare nel fitto labirinto di stradine di Machekie, il villaggio è un modello Konso, le capanne sono ordinate ed enormi, alcune sono senza pareti vengono usate dalla collettività.
Nella piazzetta principale di Machekie si trovano alcuni waga, sono pali di legno tenero intagliato e provato dalle intemperie, che raffigurano un antenato particolarmente coraggioso, le sue mogli e figli, gli animali selvatici uccisi.
Altro obolo e ci viene concesso di attendarci. Machekie è arroccato su di una montagnola rocciosa dalla quale si gode uno scenario fantastico.
  
5°giorno Machekie -   Weyto -Key Afar - Jinka
Sveglia all'alba riusciamo ad evitare l'assalto degli indigeni e partiamo per la prossima destinazione, circa 160 km per raggiungere Jinka.
Ci buttiamo verso Konso la strada adesso ci è familiare, attraverso un altopiano arriviamo  a Weyto, questo piccolo villaggio è posto al bivio per Arbore, non c'è niente che giustifichi una sosta, solo  un'ammezzato toscano alla grappa, proseguiamo verso Key Afar.
Key Afar è adagiata su un lussureggiante altopiano a  un pò più di metà strada  fra Konso e Jinka, è territorio abitato dalle tribù Tsemay e Erbore, oggi è giorno di mercato vale la pena fermarsi ad osservare le etnie locali, fra tutti gli Hammer   e i Banna che vengono a barattare i loro semplici oggetti. Proseguiamo per la destinazione finale, Jinka. Siamo a circa1500mt, Jinka non offre granchè salvo un rinomato mercato che purtroppo oggi non si svolge,c'è una pista di atterraggio che funge anche da pascolo per le vacche. Un Fashion Fruit d'obbligo al mercato della frutta e ci sistemiamo al Jinka Resort, resort per modo di dire, siamo al camping, riusciamo a cenare al resta con un spaghetto Etiope.

6°giorno Jinka - Mago Park Mursi
Entreremo nel territorio dei Mursi, lungo il river Mago, ci addentriamo in un una pista fantasticamente micidiale, prima di arrivare al passo la percorriamo fra fango e polveri per poi scendere decisamente a valle sotto un sole cocente, i nostri amici hanno sistemato il campo sulle rive di un torrente, babbuni, scimmie volanti ed ogni genere di uccelli ci faranno compagnia. Ripartiamo per gli ultimi km che ci separano dal villaggio dei Mursi, la pista adesso si fa stretta, il terreno è un misto di sabbia adatto ai nostri mezzi, superiamo tante pozze fangose e finalmente arriviamo dai Mursi.
Gli uomini sono molto minacciosi e portano a spalla i loro fucili, ci chiedono del denaro per visitare il villaggio, niente storie, siamo costretti a fotografarli, una folla di bambini ci prende d'assalto, tutti sono a caccia di soldi per una foto, le donne portano tutte il piattello labiale.
Bella gita!, decidiamo di rientrare al campo facendo una corsa a chi fa prima e l'ultimo paga da bere.. per modo di dire non ci sono bar
1° canapino 2° merlo 3° me, ma c'è un problema all'arrivo ci accorgiamo che manca il barbierino, attendiamo un pò, poi dopo mezzora arriva questo grullo a due all'ora, niente di preoccupante si era solo fermato nella savana per le sue necessità. Rinfrancati ci fumiamo un mezzo toscano al caffè dopodichè  ci buttiamo nel fiume per un lavaggio di massa.
  
7°giorno Mursi - Turmi
Sveglia presto, dobbiamo cercare di guadare il river per dirigerci verso Turmi, con l'aiuto dei nostri amici troviamo un punto basso e con piccole difficoltà riusciamo a ricongiugerci tutti sull'altra sponda. La pista per Turmi è bella, tanto fech e tanto divertimento, mandrie di gazzelle, orici e zebre ci  accompagnano, giungiamo finalmente in vista di Turmi, i d'intorni sono punteggiati da tanti villaggi hamer, paghiamo il solito pedaggio per entrare. C'è il mercato, le donne Hamer si distinguono per le loro trecce ramate, acquistiamo i loro ninnoli, più che altro vendono bracciali e altri oggetti tradizionali. Le Hamer si distinguono anche per il loro portamento e sono veramente belle.
Non possiamo assistere alla famosa cerimonia del salto dei tori, sarà per un'altra volta.
Ci accampiamo al Kaske Camp vicino all'ononimo fiume soto maestosi alberi di mango. E' molto carino, ci sono dei padiglioni aperti con il tetto impagliato dove possiamo cucinare la cena fai da te.

8°giorno Turmi - Omorate - Turmi
Partenza per Omorate 70 km di pista che ci porterà vicini al confine con il Kenya, la città di Omorate è sulla riva orientale del fiume Omo, non offre un granchè, se non l'escursione ai villaggi Dasanech, abbiamo noleggiato una canoa e attraversato il fiume, una volta arrivati al villaggio composto da una serie basse capanne vediamo sbucare quello che probabilmente ne era il capo, immediatamente Birr Birr Birr soldi, soldi, soldi, però il tipo è simpatico, allora tiro fuori dal taschino un toscanello al gusto di anice, lo accendo e gli tiro una bella peata, una nuvola di fumo al sapore di anice lo avvolge, nella sua lingua e a gesti mi fa capire che lo vuole, gli regalo il pacchetto con dentro due sigari, ma non è contento vuole il mio,  faccio il verso di porgerlo, me lo strappa di mano e comincia a tirare, tirare
e respirare, amico...non lo dovevi fare! Un tubo! tira e respira che sembra un turco! Adesso vogliono tutti i miei toscanelli aromatizzati, no no non posso, non posso, divido per uno altre due scatole ed è fatta, possiamo fotografare senza tirar fuori un Birr,  è costato asssai di più ma ne è valsa a pena, il luogo mi sembra somigliare ad un presepe africano. 
Ritorno su Turmi al Kaske Camp dove consumiano un'ottima cena Etiope.

9°giorno Turmi - Arbore - Yabelo
Il giorno precedente Claudione ha rististemato le KappaTM, solo semplice manutenzione e cambio
degli pneumatici, possiamo partire per la destinazione finale che sarà Yabelo.
Sostiamo a Arbore per visitare il villaggio, la nostra mini carovana desta sempre una certa euforia
soprattutto nei ragazzini che ci assalgono chiedondoci di tutto, il popolo Erbore è una tribù nomade
che vive in Tukul costruiti con steli di papiro. La pista per Yabelo è facile solo qualche buca un pò di sterratone e nulla più.

10°giorno Yabelo - El Sod - Yabelo
Giornata dedicata a El Sod, visitiamo la casa del sale dove gli uomini si calano in dei pozzi per estrarre il sale,visitiamo anche i pozzi cantanti dove i Borana scendono per decine di metri passandosi a catena i secchi, per farsi coraggio intonano continuamente canzoni.
Presso la casa del sale c'è uno straordinario cratere che sprofonda per circa 100 metri per terminare in un lago salato dal colore scuro, i Borana ne estraggono il sale.
E' impressionante vedere il fiume di animali da carico che vanno in sù e giù carichi di sale.
Rientriamo a Yabelo stasera si dorme di lusso al Yabello hotel doppia con zanzariera e tvsat, giusto per vedere che tempo fa in Italia.

11°giorno Yabelo -  Awasa - Wondo Genet
E' finita, non è finita ma quasi, carichiamo il tutto sui camion e la truppa stavolta a cassetta fino ad Awasa così è stato deciso. Dopo un tranquillo trasferimento arriviamo ad Awasa adagiata sul lago omonimo, è carina ed ordinata ma turisticamente non offre molto, una gita sul lago,oppure  potremmo darci alla pesca, decidiamo di noleggiare una barca e fare un giro sul lago, a Tikur Wuha possiamo
osservare nuovamente gli Ippo, è sempre uno spettacolo. Rientriamo per un giro al mercato del pesce, è situato lungo la Crow Valley, si presenta benino, barche in fila allineate e pescatori intenti a rifare le reti, solito pedaggio per entrare, qualcuno pensa anche a comprare il pesce, lo cucineremo la sera.
Decidiamo di spostraci subito a Wondo Genet, si tratta di un villaggetto turistico circondato da una bella foresta, è un luogo gradevole di montagna, l'attrazione pricipale sono le piscine termali, noi ne facciamo subito uso per un caldo lavaggio.
Pernottiamo obbligatoriamente all'Abyssinia Hotel.
  
12°giorno  Wondo Genet -Lago Ziway
Gionata dedicata all'esplorazione di questo lago della Rift valley, ci rechiamo al molo e affittiamo un'imbarcazione, solo venti minuti di lenta navigazione e siamo già in vista di un branco di Ippo, ne restiamo a dovuta distanza, il meccanico e fotografo ufficiale Claudione ha dimenticato l'attrezzatura sui mezzi, haiaiahi, ci dirigiamo verso Tullo Gudo un'isolotto bellissimo, c'è una chiesa in abbondono, si dice che la chiesa custodiva l'arca dell'allenza, incontriamo una sorgente di acqua calda e ne  approfittiamo. Rientro a Ziway con sistemazione all'elegante sic ! Bekele Mola.

13°giorno Ziway - Addis Abeba
Gionata dedicata al rientro dei mezzi e ricca dormita in un lussuosissimo hotel di Addis.
14° Rientro in Italia
Anche stavolta è finita, sul rientro non riesco a prendere sonno,  frammenti di ricordi mi trapassano il cervello, allora inzio a contare le pecorelle della negretta del mokambo
quando me vedereee buccia di bananaaaa, me sentire dentro nostalgia stranaaaaa, me pensare jungla nera alla tigre e alla panteraaaa..
..ma pensare ancor di più...
arirsentissi peones

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