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Omofobia a Napoli, Errico (NPS): “la conoscenza seppellisce i fantasmi”

Da Uiallalla

una delle scritte offensiveE’ di pochi giorni fa la notizia delle scritte offensive e omofobe, accompagnate da svastiche, che sono comparse sui cartelli che promuovevano la rassegna “èSposa” che quest’anno ha “aperto” alle coppie omosessuali con una campagna pubblicitaria che vedeva protagoniste una coppia gay e una lesbo insieme ad un’altra etero e facendo sfilare in passerella Vladimir Luxuria

Tra le varie scritte anche quella che recita: “l’aids uccide fateci sognare” [nella foto]. A lanciare l’allarme è Margherita Errico, presidente della sezione campana di NPS Italia - Network Persone Sieropositive che alle parole del Sindaco di Napoli Luigi De Magistris, “l’amore seppellirà l’omofobia”, aggiungerebbe volentieri “la conoscenza seppellisce i fantasmi”

“Non possiamo non guardare in faccia - si legge in una nota stampa - l’estrema ignoranza che ha rappresentato tutta questa faccenda e non da ultimo lo stereotipo che rappresenta una frase simile, lì dove la persona omosessuale è oltremodo discriminata se associata ad una malattia come l’Aids, quasi fossimo ancora negli anni ’80, nel tentativo di ferire, offendere la dignità della persona e resuscitando fantasmi dell’immaginario collettivo massificato”

Errico non può fare a meno di notare che tutto questo accade mentre a Milano un ragazzo intervenuto al convegno “in difesa” della famiglia tradizionale viene apostrofato da Ignazio La Russa e Roberto Maroni con epiteti poco “istituzionali” e Mario Adinolfi, ex deputato Pd, inneggia alla sottomissione della donna e criminalizza l’uso del preservativo.

“Questo Adinolfi - prosegue Margherita Errico - parla di sessualità consapevole. Beh, immagino, gli prenderebbe un colpo se sapesse che usiamo lo stesso termine, con la netta differenza che noi per sessualità consapevole intendiamo fare sesso proteggendosi con il preservativo, unico e solo strumento di protezione da malattie come Hiv, Epatiti e altre Mst. Il diritto alla conoscenza comprende anche il diritto dei nostri giovani, e meno giovani, di sapere che chi è sessualmente attivo e non si protegge è a rischio per queste patologie, negare ciò vuol dire negare il diritto alla salute, vuole dire negare l’art. 32 della nostra costituzione”


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